I tempi cambiano, e nello scriverlo mi sento mia nonna. Quando ero ragazzina mia mamma a lungo mi vietò il trucco, poi iniziai a “fregarla” con le creme colorate per i brufoli, ma di mascara e rossetti a lungo non se ne parlò. Adesso già all’asilo le bambine ricevono in regalo i trucchi giocattolo, usano lo smalto delle mamme e alle medie grazie anche ai tutorial che si trovano online, sono perfettamente in grado di stendere fondotinta e applicare ombretti e mascara e di conseguenza ne chiedono l’acquisto. Il fenomeno del baby make up è talmente in crescita che fra le ragazzine dagli 8 ai 12 anni si è registrato un aumento del 16.7% di dermatiti da contatto proprio dovuta ai cosmetici.
Che fare allora? Vietarne l’uso? No. Sarebbe inutile e controproducente, molto meglio insegnare alle figlie a prendersi cura della propria pelle e spiegare di non scambiarsi fra amiche rossetti e pennelli per evitare contaminazioni batteriche e virali. Continua a leggere: La scelta del baby make up…
Archivi per Febbraio 2017
Diarrea del viaggiatore: evitare gli antibiotici
Ogni anno milioni di turisti visitano Paesi con scarse condizioni igieniche e ogni anno un turista su tre torna a casa con uno sgradito souvenir: batteri intestinali resistenti a penicilline e cefalosporine.
Si tratta di batteri intestinali produttori di ESBL (extended spectrum beta-lactamase).
La maggior parte di questi viaggiatori in realtà non si rende conto di ospitare questi scomodi ‘clandestini’ perché questi batteri spesso non danno sintomi, ma quando si manifestano diventano un incubo dando la cosiddetta “diarrea del viaggiatore”, sintomi che peggiorano se si decidesse di assumere degli antibiotici.
Secondo uno studio finlandese effettuato un paio di anni fa e appena pubblicato su “Travel Medicine and Infectious Disease” i turisti trattati con antibiotici per diarrea del viaggiatore tornano a casa, portandosi dietro questi batteri produttori di ESBL nell’80% dei casi. Continua a leggere: Diarrea del viaggiatore: evitare gli antibiotici…
Attenzione all’eccesso di fruttosio nella dieta dei bambini
Secondo uno studio dei ricercatori dell’area di Malattie epato-metaboliche dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of Hepatology, troppo zucchero danneggia il fegato dei bambini e vi è una correlazione tra consumo di alte quantità di fruttosio e sviluppo di malattie epatiche gravi. L’abuso sistematico del fruttosio infatti, aggiunto ai cibi e alle bevande ha gli stessi effetti pericolosi dell’alcool: ogni grammo in eccesso rispetto alla quantità massima giornaliera indicata per l’età pediatrica (circa 25 grammi) accresce di una volta e mezza il rischio di sviluppare malattie epatiche gravi. Continua a leggere: Attenzione all’eccesso di fruttosio nella dieta dei bambini…
I semi di chia
Vivrei di pane, quello buono che difficilmente si trova. Quindi è raro che resista alla tentazione di entrare in una panetteria da dove proviene il profumo di pane appena cotto.
E così tempo fa, attratta proprio dalla fraganza, sono entrata ed ho scoperto il pane di chia. L’occhio infatti si è posato su una bella pagnotta appena sfornata e alla mia domanda su che pane fosse la panettiera ha elencato una serie di informazioni sui benefici dei semi di chia, lasciandomi anche un volantino con una serie di informazioni.
Il pane era buonissimo e ovviamente mi sono documentata.
I semi di chia sono molto piccoli, generalmente di colore grigio-nero e rappresentano le sementi della Salvia Hispanica, una pianta floreale estremamente comune nelle zone del centro e del sud America, in particolare in Messico e Guatemala, dove hanno costituito il cibo di base di antiche popolazioni come Atzechi e Maya. L’introduzione in Europa della chia avvenne tramite i conquistadores, ma, nonostante potesse crescere facilmente sotto il sole della Spagna, fu presto dimenticata, a favore di altri alimenti scoperti nelle Americhe.
Sono croccanti, il loro sapore è neutro, e comunque gradevole. Una eccezionale caratteristica di questi semi è il fatto che si conservano anche per anni senza deteriorarsi né nel sapore, né nell’odore, né nel valore nutritivo. Il tutto grazie a un alto contenuto di antiossidanti, ben superiore a quello degli altri semi. Non è necessaria la conservazione in frigorifero; non contengono glutine, per cui sono adatti ai celiaci. Continua a leggere: I semi di chia…
Attenzione al consumo di liquirizia in gravidanza
Non c’è pace per le gravide: pare che anche la liquirizia debba essere bandita dalla loro dieta in quanto la glicirrizina – il dolcificante naturale che vi è contenuto – potrebbe influire negativamente sullo sviluppo del feto.
Uso sempre il condizionale e ritengo che come per ogni cosa serva il buon senso, ma sicuramente d’ora in poi non dirò più ad una futura mamma con cali pressori di mangiare la liquirizia.
La glicirrizina è estratta dalla radice della liquirizia, dove è presente in concentrazioni variabili dal 2 al 4%. La liquirizia mostra molte attività, in particolare: antinfiammatoria; antiulcera; antigastrica; antiallergica; mineralcorticoide (con conseguente squilibrio salino) e ipertensiva.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista American Journal of Epidemiology dai ricercatori dell’Università di Helsinki l’eccessiva assunzione di liquirizia in gravidanza aumenterebbe il rischio che il nascituro sviluppi problemi di memoria, deficit di attenzione e iperattività (Adhd) e abbia un quoziente intellettivo più basso di sette punti rispetto alla media. Continua a leggere: Attenzione al consumo di liquirizia in gravidanza…