Qualche giorno fa leggendo il blog di Mamma Piky , mi è tornato in mente che da tempo avevo in cantiere un post che non avevo mai finito, dal titolo “Maternità: allattare e lavorare è possibile”.
Ecco è il momento buono per concluderlo…
Una delle domande peggiori che una neo mamma si può sentire rivolgere è “quando torni al lavoro?” e secondariamente “e come farai con il bambino?”. Non che non ci si pensi, ma appunto perché, soprattutto al primo figlio, è una situazione che genera ansia non c’è bisogno di sentirselo ricordare costantemente da amici e conoscenti.
Se poi la mamma allatta al seno alle domande vengono aggiunti una raffica di consigli e informazione per continuare o per smettere a secondo di chi dispensa “le preziose “ parole.
Ma se la mamma lo desidera continuare ad allattare in concomitanza con il rientro al lavoro è possibile, per quanto difficile, ed importante. È importante perché, continuando ad allattare, si mantiene saldo e molto forte il legame madre-figlio, non è solo nutrimento, sono anticorpi e benessere psicologico per entrambi; è difficile perché bisogna conciliare lo stress del tran tran casa-lavoro- bimbo e spesso viene a mancare la serenità che l’allattamento richiede.
In Italia ancora oggi la maternità è percepita solo come un problema della singola donna nonostante in teoria si afferma il contrario; e nonostante abbiamo una legislazione in materia di tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori tra le più avanzate del mondo, da noi è altissima la percentuale di donne che smette di lavorare dopo la nascita di un figlio e la maternità è al primo posto tra le cause di tale abbandono.
Tenterò di risponder ad alcune più frequenti domande:
– Posso tornare a lavorare dopo la nascita del bambino e continuare ad allattarlo? Certo se lo vuoi. Dei benefici dell’allattamento al seno ad oltranza parlano tutti, ma io sono convinta che ci siano quando la mamma è felice di continuare ad allattare il proprio bambino, quando sulla fatica sulle le difficoltà logistiche predomina il benessere ottenuto da quei momenti a due.
– Come faccio a tirarmi il latte sul posto di lavoro? Questa è una bella domanda a cui non posso rispondere a priori. Dipende dal tipo di lavoro, dai momenti di pausa che si possono avere, sul tipo di ambiente più o meno salubre ma soprattutto sulla possibilità di conservare poi in frigorifero il latte tirato.
– Il latte materno può essere conservato? Su come tirarsi il latte, conservarlo e utilizzarlo ne ho parlato qui (https://www.mammamedico.it/varie/il-tiralatte-parte-seconda/)
– Il biberon è necessario? Più che necessario direi comodo. Si può dare il latte anche con i bicchierini con il beccuccio o addirittura con il cucchiaino.
– A casa posso continuare ad attaccare il bimbo al seno? Certo, si deve, perché è solo con la suzione del bambino che la produzione di latte è stimolata. Questo non vuol dire stare con “la tetta al vento” soprattutto per evitare che questa venga considerata un ciuccio, ma a secondo dell’età del bambino e delle ore di lavoro della mamma, continuare almeno con la poppata della colazione del mattino e quella pre-nanna.
Mamma Piky dice
Grazie per il post, come sai sull’argomento ci sono pareri contrastanti e se devo essere sincera, non c’è una soluzione che mi soddisfi in pieno, però a settembre non ho scampo e quello che deve essere fatto, va fatto. L’artificiale mi scoccia e tirarlo mi sembra scomodo soprattutto perché sarebbe impensabile tirarlo al lavoro. Avevo pensato all’introduzione della frutta al quarto mese che possa servire in attesa che la mamma ritorni. Che ne pensi?
mammamedico dice
la frutta è la soluzione che ho adottato io, anticipando poi il resto di un mese. era poi quello che si faceva in passato e non mi sembra che siano venuti su bambini con particolari problemi. poi la scelta di continuare l’allattamento al seno quando la mamma è presente è ovviamente soggettiva, anche se secondo me importante. io credo che la cosa migliore è che la mamma vada avanti in qualsiasi strada abbia scelto senza sensi di colpa o scrupoli. una mia amica pediatra, quando ai tempi esprimevo dubbi su alcune abitudini che causa di forza maggiore avevo dovuto dare ai miei figli mi disse: “ricordati che ogni mamma è la migliore per il proprio bambino e che ogni bambino cresce e segue la sua famiglia!”