Estate tempo di frutta. Dolce succosa e … rischiosa. Chi presenta delle poliallergie deve infatti prestare attenzione anche ad alcuni cibi, fra cui la frutta in quanto esistono casi di reazioni allergiche, caratterizzate da edema delle labbra e della bocca che si manifestano immediatamente o al massimo entro una mezz’ora o un’ora dal contatto con l’alimento. È la cosìdetta Sindrome Orale Allergica che causa prurito, fomicolii e gonfiore alle labbra che possono estendersi a palato e lingua.
Si tratta di cross-reattività con allergeni pollinici ai quali il soggetto era già sensibilizzato. Le cosiddette allergie crociate sono un disturbo causato da una reazione crociata tra pollini di alcune famiglie e diversi alimenti. Questo fenomeno si manifesta perché in molti alimenti sono presenti molecole proteiche simili a quelle che si trovano nei pollini o negli acari della polvere. Tali molecole vengono riconosciute dal sistema immunitario che manifesta una risposta eccessiva. A scatenare questa risposta sono porzioni delle proteine presenti nella sostanza cui si è allergici. Nel caso delle allergie crociate questi frammenti sono presenti in proteine di origine diversa, ad esempio di un polline e di un frutto. Capita così con una certa frequenza che chi è allergico a un polline lo sia anche a un cibo.
Molte reazioni allergiche alla frutta sono dovute alle profiline che sono condivise dai pollini degli alberi e delle piante infestanti, oltre che nella frutta. Circa un terzo delle allergie da polline sono dovute alle profiline. Il soggetto allergico alle profiline spesso presenta skin prick test positivi nei confronti degli estratti di graminacee o betulla, ma anche della parietaria, dell’olivo e delle composite. Non tutte le persone allergiche ai pollini hanno necessariamente un’allergia crociata agli alimenti e non tutti gli alimenti danno allergie nella singola persona. Per questi motivi è importante che sia solo lo specialista a indicare caso per caso se/e quale dieta seguire, anche allo scopo di limitare il rischio di squilibri nutrizionali.
La raccomandazione principale potrebbe essere quella di evitare di consumare gli alimenti responsabili di reazione crociata almeno durante tutto il periodo di pollinazione, quando cioè la reattività del paziente è massima.
L’esame più adatto a diagnosticare le allergie crociare è l’Immuno Solid-phase Allergen Chip(ISAC), un test che permette di dosare gli anticorpi (IgE) diretto contro 103 diverse molecole che possono scatenare un’allergia. Tra le reattività crociate, la più frequente è senza dubbio quella tra mela, nocciola e polline di betulla che si osserva nel 30% – 70% dei pazienti allergici ai pollini di betulla.
E’ utile sapere che:
- le graminacee crociano con frumento, pomodoro, kiwi, agrumi, melone, anguria, pesca ciliegia, albicocca, prugna, mandorla
- le parietarie crociano con gelso, basilico, pisello, melone, ciliegia, pistacchio
- la betulla crocia con mela, pera, fragola, lampone, prugna, pesca, albicocca, ciliegia, mandorla, sedano, finocchio, carota, prezzemolo, kiwi, arachide, noce, nocciola
Poiché molti allergeni alimentari possono essere presenti in tracce in diversi cibi e non essere menzionati nell’etichetta (alimenti “nascosti” = hidden food) è necessaria nei pazienti con reazioni gravi una grande attenzione e l’avere sempre a portata di mano la terapia d’urgenza prescritta dall’allergologo, inclusa, ove indicato, l’adrenalina per autoiniezione.
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