Proprio nei giorni in cui è stato pubblicato il nuovo decreto per cui alcuni (molti) esami (tra cui i test allergologici) non possono essere più mutuabili se i pazienti non hanno determinate caratteristiche o patologie, viene pubblicata la notizia che negli ultimi 20 anni la percentuale di bimbi allergici, in Italia, è più che triplicata.
Ci si ammala di più, pretendiamo, giustamente, un’ ottima sanità, poi non riusciamo a prenotare in tempi ragionevoli o ad avere la prestazione per motivi burocratici.
E qui si ferma la mia polemica…
Tornando alla notizia, un bambino italiano su 4 in età prescolare soffre di allergie, ben il 25%. Erano il 7% nel 1995. Non ho ricordi di bambini allergici quando andavo a scuola io.
Le forme più diffuse sono la rinite allergica, che interessa un bambino su 4, seguita dall’asma (circa il 10%) e dalle allergie alimentari che colpiscono il 3% nei primi 2 anni di età. L’impennata maggiore di casi si è avuta però nella dermatite atopica, che in meno di un decennio è aumentata del 6%e oggi interessa oltre un milione di bimbi.
Le cause: l’inquinamento ambientale e gli eccessi di igiene.
Non vuol dire che ai tempi non ci si lavasse, ma sicuramente le nostre mamme non abusavano di additivi e igienizzanti per il lavaggio, non usavano saponi aggressivi e nessuno si preoccupava se giocavamo nella terra.
Ma ora che il danno è fatto occorre pensare alla prevenzione e la buona notizia è che può iniziare già nel pancione: i più recenti studi clinici dimostrano, infatti, che l’utilizzo dei probiotici – microrganismi vivi somministrati come integratori – in gravidanza, al bambino nel primo anno di età, dimezza il rischio di allergie nel neonato ad alto rischio.
Il dato, emerso dalle linee guida internazionali sui probiotici per la prevenzione delle malattie atopiche e autoimmuni promosse dalla World Allergy Organization (WAO) è ancora poco conosciuto da mamme e medici.
Fondamentale è scegliere il prodotto giusto perché le proprietà dei probiotici, sono specifiche per singoli ceppi batterici. Per questo motivo, pur non essendo necessaria la prescrizione trattandosi di integratori, è bene comunque chiedere consiglio medico. Tra i probiotici, quelli caratterizzati dal maggior livello di evidenza scientifica, il Lactobacillus GG, già molto noto e testato in ambito pediatrico e neonatologico nel trattamento delle gastroenteriti infettive e della diarrea, ha mostrato l’effetto migliore nel ridurre la prevalenza di allergie.
La prevenzione può fare la differenza anche in termini economici ad esempio, poichè riducono del 9% il numero di eczemi, verrebbero risparmiati tra 150-300 euro l’anno, solo per le visite mediche, ogni 100 candidati alla dermatite atopica.
Corro a studiare, magari trovo qualcosa per trattare la dermatite di microba…
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