Primavera periodo di gite all’aria aperta e corse al parco, ma non tutti i bambini possono godere dei benefici della natura. Per i bimbi affetti da rinite allergica stare fuori può essere una sofferenza. Ma di cosa stiamo parlando?
La rinite allergica è un’infiammazione periodica o cronica del naso, dovuta ad una reazione allergica a sostanze presenti nell’aria.
Questa reazione si scatena quando una sostanza dell’ambiente esterno, normalmente innocua, viene a contatto con la mucosa nasale di un bambino che si è sensibilizzato nei confronti di quella sostanza.
Negli ultimi anni si è verificato un aumento sia di allergie che di soggetti allergici e gli studi condotti sui possibili legami tra i fattori ambientali e le malattie allergiche hanno evidenziato diversi fattori favorenti: i cambiamenti di stile di vita, l’aumentata esposizione agli allergeni, l’inquinamento, gli irritanti atmosferici (fumo, gas, etc.), modificazioni della dieta, lo stress e la diminuzione delle infezioni.
I pollini (graminacee, parietaria, composite etc) sono i principali allergeni, responsabile del raffreddore intermittente-stagionale, cioè primaverile.
Le spore di alcuni funghi, come l’alternaria, provocano anch’esse una rinite stagionale (soprattutto a luglio-agosto).
Anche il pelo di animali domestici, come il gatto, può provocare rinite allergica mentre gli acari della polvere di casa possono indurre raffreddore durante tutto l’arco dell’anno, ma soprattutto in primavera-autunno quando si riproducono. Tipica allergia ai dermatofagoidi è la rinite che si manifesta con una serie di starnuti al risveglio del bambino.
A seconda della durata del raffreddore, si distingue una rinite persistente (se dura tutto l’anno) e una rinite intermittente (se compare solo in alcuni periodi dell’anno, come per esempio in primavera nei bambini allergici alle graminacee).
In base alla intensità dei sintomi si classifica una forma lieve, moderata o grave.
In corso di rinite allergica la mucosa nasale si gonfia e si ha una continua secrezione nasale liquida. Il gonfiore e le secrezioni concorrono ad ostruire il passaggio dell’aria per cui si ha sensazione di naso chiuso; a questi sintomi spesso si associano frequenti starnuti e prurito nasale mentre le secrezioni nasali possono in seguito scendere verso la gola e provocare tosse e prurito alla gola.
Il bambino spesso dorme con la bocca aperta perché il naso è talmente ostruito da impedire l’ingresso dell’aria.
La diagnosi di rinite allergica viene fatta in base alla presenza dei sintomi (non necessariamente tutti presenti contemporaneamente), all’esame del naso e all’identificazione dell’allergene. Spesso inoltre, la rinite allergica coesiste con altre malattie allergiche come la congiuntivite allergica, l’asma o problemi cutanei di natura allergica (dermatite atopica) e, quindi, bisogna porre domande sulla possibile presenza di altre patologie associate.
L’esame del naso è la rinoscopia; mentre per confermare lo specifico allergene è necessario ricorrere ai test allergologici.
Nei bambini affetti da rinite allergica ( acari, muffe, pelo di animali etc) è importante ridurre quanto più possibile il contatto con l’allergene tentando la bonifica dell’ambiente in cui il bambino vive, in particolare della stanza da letto.
Alcune precauzioni come il coprimaterasso e il copricuscino anti-acaro lavabili a temperatura superiore a 55°C, riducono la carica antigenica. È inoltre necessario, per il benessere del bambino, ridurre al minimo essenziale i libri,i peluche,tappeti e moquette, cioè i posti in cui la polvere si accumula con facilità.
Per ridurre l’esposizione ai pollini invece (come nel caso delle graminacee) si può fare ben poco, salvo utilizzare in casa e in auto aria condizionata con un filtro antipollini; fuori casa il contatto con i pollini diventa inevitabile.
La prima regola importante nel bambino con rinite allergica è non ritardare la terapia appropriata; gli antistaminici permettono di controllare i sintomi, ma se non sono sufficienti si può passare agli steroidi nasali, che possono essere utilizzati in sicurezza dai tre anni di età e rappresentano i farmaci con maggiore effetto sui sintomi, in particolare sull’ostruzione nasale.
Per quanto riguarda invece l’ immunoterapia specifica, quando opportunamente prescritta, oltre a permettere un buon controllo dei sintomi è l’unica terapia in grado di influire sulla storia naturale della patologia allergica potendo ridurre la comparsa di altre sensibilizzazioni allergiche e prevenendo l’evoluzione di un’allergia respiratoria da isolata rinite allergica ad asma bronchiale.
Purtroppo la rinite allergica può avere delle complicanze quali l’infiammazione periodica o cronica dei seni paranasali (sinusiti, celluliti periorbitarie); la formazione di polipi nasali; la comparsa di asma bronchiale.
Molti pazienti con rinite allergica stagionale hanno anche tosse, respiro sibilante e respiro corto quando la conta pollinica è alta. Durante l’attacco di rinite allergica, il naso si ostruisce ed il paziente respira attraverso la bocca; i granuli pollini non vengono più intrappolati dalla mucosa nasale ma, riescono a raggiungere l’albero bronchiale dove scatenano una risposta molto simile a quella che si osserva in un attacco di asma. Non è vera e propria asma in quanto, nonostante si abbia infiammazione della mucosa bronchiale, il rimodellamento dei bronchi che caratterizza l’asma vero è, di solito, assente ed i sintomi scompaiono alla fine della stagione pollinica. In pazienti con disturbi lievi, è sufficiente aggiungere ai farmaci prima elencati dei broncodilatori inalatori a breve durata di azione mentre in quei pazienti che hanno attacchi più gravi e più frequenti può essere necessario il ricorso a corticosteroidi per via inalatoria. Sebbene sia vero che la maggior parte dei pazienti con rinite allergica stagionale non abbiano un vero asma, è anche vero che circa l’80% dei pazienti asmatici ha una concomitante rinite allergica. In questi pazienti un controllo non ottimale della rinite allergica può avere effetti peggiorativi sui sintomi respiratori delle più basse vie respiratorie. Quando l’infiammazione delle rinite allergica è particolarmente intensa e prolungata, essa può coinvolgere anche i seni paranasali o l’orecchio medio ed essere responsabili, insieme all’ipertrofia adenoidea, dell’elevata incidenza di otiti medie nei bambini con rinite allergica.
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