E’ il tormentone di ogni anno, il solito avviso: si sono verificati casi di pediculosi. Bleah….
Un giorno all’uscita dalla scuola lo scorso anno Supernano ha raccontato: “sono venuti dei signori a controllare se avevamo degli animaletti in testa. Io non ne avevo”. Per fortuna, ho pensato io!
Ma cosa sono questi “benedetti” pidocchi?
I pidocchi sono piccoli insetti di colore grigio-biancastro. Vivono sui capelli e si nutrono di sangue pungendo il cuoio capelluto dove depositano un liquido che può provocare intenso prurito. Si riproducono attraverso le uova che si chiamano lendini. La femmina del pidocchio vive 3 settimane e depone circa 300 uova, soprattutto all’altezza della nuca, sopra e dietro le orecchie, che si schiuderanno dopo 6-9 giorni. Lontani dal cuoio capelluto i pidocchi sopravvivono al massimo 2-3 giorni. Se si guarda attentamente tra i capelli vicino al cuoio capelluto, all’altezza della nuca o dietro le orecchie si vedono le lendini, che sembrano puntini bianchi o marrone chiaro. Sono di forma allungata, traslucidi, poco più piccoli di una capocchia di spillo.
Le lendini non vanno confuse con la forfora: le prime sono tenacemente attaccate al capello tramite una particolare sostanza adesiva, a differenza della forfora che si elimina bene con il pettine. La trasmissione può avvenire sia per contatto diretto (da testa a testa), sia per contatto indiretto (con lo scambio di cappelli, pettini, salviette, sciarpe, cuscini, ecc.).
Cosa fare per evitare la trasmissione della pediculosi?
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insegnare ai bimbi di non prestare o scambiare oggetti personali (pettini, sciarpe, cappelli, spazzole, nastri e mollette per capelli, salviette, ecc.)
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evitare di ammucchiare capi di vestiario (chiedere che a scuola, in piscina e in palestra siano assegnati armadietti personali)
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controllare accuratamente i capelli una volta alla settimana specialmente a livello della nuca, e dietro le orecchie per accertarsi che non ci siano lendini
Nessun prodotto può prevenire la comparsa dei pidocchi e della pediculosi per cui sono assolutamente inutili e dannosi continui trattamenti a base di shampoo o gel da applicare sul capo. L’uso indiscriminato di questi prodotti potrebbe comportare l’assorbimento di sostanze tossiche o l’isolamento di parassiti che diventano insensibili al prodotto.
Cosa fare se “si prendono” i pidocchi?
Un trattamento scrupoloso risolve facilmente il problema, anche se non garantisce future reinfestazioni.
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Applicare sui capelli umidi, dopo un normale shampoo, uno specifico antiparassitario prestando particolare cura alla zona dietro le orecchie e alla nuca e rimuovendo il prodotto con acqua dopo 10 minuti. Nella maggior parte dei casi è sufficiente una singola applicazione per eliminare i pidocchi dal capo e distruggere le uova che comunque rimarranno aderenti ai capelli e, quindi, sarà opportuno rimuoverle con un pettinino stretto. Eventualmente ripetere il trattamento completo dopo 8 giorni. Tuttavia se non sortisce effetto, non è il caso di ripetere il trattamento più di 3 volte. È preferibile cambiare il principio attivo.
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I pidocchi caduti dall’ospite nell’ambiente e sui vestiti muoiono nel giro di 48-72 ore per mancanza di cibo, quindi è sufficiente mettere in una camera ben aerata gli indumenti e la biancheria del paziente, oltre che i vari accessori per pettinarsi, per qualche giorno. La disinfestazione chimica di locali, aule e palestra è un provvedimento eccessivo ed inutile.
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Un altro metodo semplice per eliminare i pidocchi consiste nel lavaggio dei vestiti e delle lenzuola a temperature superiori ai 60°C per cinque minuti e nell’immersione in acqua calda per dieci minuti di pettini e spazzole.
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Oggetti o abiti che non possono essere lavati in lavatrice possono essere riposti in sacchetti di plastica e sigillati per almeno 2 settimane, durante questo tempo eventuali pidocchi o lendini non riusciranno a sopravvivere.
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Un altro metodo più rapido è quello di mettere gli oggetti contaminati nel congelatore x almeno 1 giorno.
Il pidocchio non ama le teste sporche, in quanto il suo unico nutrimento è il sangue; di conseguenza una corretta igiene personale non protegge completamente dal rischio di contrarre la pediculosi come pure non vi è correlazione tra la pulizia dell’ambiente e l’infestazione. Non esiste inoltre alcun rapporto con la lunghezza dei capelli, per cui non serve tagliare i capelli ai bambini per evitare i pidocchi; anzi, contrariamente a quanto si pensa, i capelli lunghi rendono meno agevole la trasmissione dei parassiti mentre i capelli corti la facilitano. Di conseguenza, anche se i capelli corti rendono più agevole l’individuazione dei pidocchi, non rappresentano una misura di profilassi.
Le novità per combatterli
E’ recente l’arrivo di nuovi ausili: ad esempio un kit per aspirare pidocchi e lendini che contiene un apposito pettine da collegare all’aspirapolvere di casa. Oppure un pettine in acciaio, deovulante, efficace grazie alla rigidità del materiale e alle spatole molto fitte.
Ma si ricordi che tali dispositivi sono d’aiuto, ma non sostituiscono il trattamento farmacologico che rimane la prima scelta per risolvere il problema!
[…] da sola entro 3-4 mesi senza lasciare traccia e non interferisce in alcun modo con la crescita dei capelli. Si tratta perciò di un disturbo che non deve destare preoccupazione anche se talora può creare […]