Quando ho scoperto di aspettare supernano ero alla vigilia della partenza per le vacanze e la prima domanda che mi sono posta era se potessi prendere il sole. Alla prima gravidanza si hanno mille ansie e allora mi venne in aiuto un’estate supernuvolosa; con microba le cose andarono diversamente: scoprii il suo arrivo già abbronzata dal sole della Puglia. E continuai ad abbronzarmi.
In entrambi i casi i “fagiolini” erano ben nascosti. Ma spesso sulle spiagge tante future mamme espongono con nonchalance e orgoglio il loro pancione. Ed è ovvio chiedersi se ci siano problemi ad esporsi a tutto quel sole.
Il sole attiva la vitamina D, estremamente importante per la mamma e il bebè, ma, come in tutte le cose, bisogna avere il buonsenso. Come quando si va al mare con un neonato, ci si può esporre alla luce solare fino alle 10-11, e dopo le 18. Meglio rinunciare alla tintarella nelle ore più calde, quando la dilatazione dei vasi sanguigni superficiali abbassa la pressione, riducendo l’afflusso di sangue alla placenta e al bambino. È utile passeggiare sulla battigia tra le 8 e le 9 di mattina e nuotare senza eccessi sia al mattino che al pomeriggio.
Poiché spesso, proprio in gravidanza si ha un’aumentata produzione di melanina da parte dei melanociti del volto, del décolleté e della linea che va dall’ombelico al pube (linea alba) è indispensabile un solare a schermo totale per il viso.
Infine particolare attenzione va posta alla “tavola”. In vacanza normalmente si è predisposti a sgarrare, la futura mamma invece deve sempre avere un’alimentazione corretta sia per evitare eccessivi aumenti di peso (che nei 9 mesi non dovrebbe essere più di 9-12 kg), sia per evitare l’insufficiente apporto di nutrienti fondamentali per la mamma e il feto e soprattutto con il caldo rischiare la disidratazione, quindi un deficit di minerali.
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