L’acido folico è una vitamina del gruppo B, la B9, non sintetizzata dall’organismo. Per coprire il fabbisogno giornaliero di circa 2 mg, bisogna assumerlo con gli alimenti. Sono particolarmente ricche di acido folico le verdure a foglia verde (es. insalata, spinaci, broccoli, ecc.), i legumi, il fegato, alcuni tipi di frutta, il lievito, il latte e i cereali. E’ consigliabile consumare frutta e verdure fresche in quanto la cottura dei cibi distrugge circa il 90% di acido folico perchè è termo e fotosensibile. Addirittura le verdure fresche conservate a temperatura ambiente possono perdere in tre giorni fino al 70% del contenuto di acido folico. Durante la gravidanza il nascituro lo attinge dall’organismo materno per il suo sviluppo, per cui il fabbisogno della mamma sale a 4 mg al giorno e la dieta, per quanto sana e bilanciata, non è in grado di garantire un apporto adeguato e costante.
Nella donna in attesa l’acido folico svolge un ruolo fondamentale:
- è indispensabile per la sintesi del DNA quindi particolarmente importante durante lo sviluppo dell’embrione perché contribuisce alla normale divisione cellulare
- garantisce il normale sviluppo del tubo neurale (struttura presente nell’ embrione che sviluppandosi dà origine al cervello e al midollo spinale): è necessario per la costituzione della mielina, cioè la guaina protettiva che circonda le fibre nervose essenziali per la trasmissione delle sensazioni e dei comandi
- interviene nella formazione delle cellule del sangue, soprattutto i globuli rossi
Per tali motivi la sua carenza è associata ad un aumento delle patologie dovuta alla mancata chiusura del tubo neurale:
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spina bifida: la lesione più frequente, malattia in cui la colonna vertebrale non è perfettamente saldata, specie a livello lombare. Questa lesione può associarsi a danni neurologici di varia natura a carico sia della vescica, con incontinenza urinaria, sia delle gambe, con paralisi e difficoltà di movimento
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anencefalia e difetti della calotta cranica.
Poiché il tubo neurale dell’embrione si chiude entro 30 giorni dal concepimento (in genere fra il 22° e il 29° giorno), periodo in cui spesso la gravidanza non è ancora stata accertata, è importante che chi, non usando contraccettivi non esclude questa possibilità, assuma quotidianamente un integratore di acido folico. L’ideale sarebbe almeno 3-4 mesi prima del concepimento per garantire adeguate scorte, in una quantità di 4 mg al giorno.
Esistono alcuni casi in cui 4 mg al giorno sono insufficienti, ad esempio nelle donne “a rischio” (precedente gravidanza e/o familiarità per spina bifida, trattamento concomitante con farmaci anticonvulsivanti).
Diverse ricerche hanno inoltre dimostrato che l’assunzione di acido folico per tutta la durata della gravidanza ridurrebbe il rischio di alcune malformazioni cardiache e patologie cardiovascolari del feto, della labiopalatoschisi, del parto pretermine, di problemi alla placenta (in particolare, il distacco) e di ridotta crescita intrauterina. Si ha in aggiunta anche un beneficio per la mamma: l’assunzione insieme al ferro è utile nel trattamento dell’anemia.
Giuli dice
complimenti per il tuo blog, è veramente carino. ma dove trovi il tempo di scriverci?
a presto! G.
Mamma Medico dice
io scrivo i post prima di crollare dal sonno, dopo aver messo a letto i nani. La parte tecnica è compito di papà chef.
grazie x i complimenti!