Non sono certo la persona adatta a dare consigli sulla valigia per l’ospedale quando si va a partorire, sia perché con supernano ho preparato le ultime cose proprio pochi secondi prima di uscire, fra una contrazione e l’altra, sia perché ormai i miei ricordi dell’ultimo parto risalgono a oltre 5 anni fa. Non che nel frattempo sia cambiato molto, i neonati si vestono sempre nello stesso modo e anche alla mamma servono le stesse cose.
In genere, durante i corsi preparto, alle gestanti viene fornita una lista di elementi, oggetti e indumenti utili per il ricovero in ospedale, sia per il bebè sia per la futura mamma. Questa lista è variabile a seconda della struttura: per esempio in alcuni ospedali i pannolini sono forniti dall’ospedale stesso, in altri no. Per una corretta organizzazione, si consiglia di cominciare i preparativi almeno a partire dal settimo mese di gravidanza, e di prediligere un borsone morbido, più adatto agli spazi degli armadi di un ospedale.
Ma cosa mettere in valigia? È bene preparare una lista distinta per la mamma e per il bebè.
Per la futura mamma:
– almeno una camicie da notte ampia, aperta sul davanti, per il travaglio e il parto
– pigiami e/o camicie da notte aperti sul davanti per rendere più semplice l’allattamento per la degenza meglio se di cotone, comodi e privi di guarnizioni che possono fare male al neonato. Io ho portato anche una tuta che ho indossato nell’ora delle visite, non avendo alcuna intenzione di farmi vedere in pigiama come una malata. Ma io sono tutta particolare…
– una vestaglia di lana o di cotone, a seconda della stagione (che io ovviamente non ho usato per i motivi di cui sopra)
– delle pantofole comode. Ricordo che le ostetriche consigliavano qualcosa di lavabile. Io ho usato gli zoccoli che usavo al lavoro in ospedale.
– una coppia di asciugamani
– oggetti utili per l’igiene personale (tra cui anche gli assorbenti per il post parto), sapone neutro, latte detergente, fazzoletti di carta, una soluzione disinfettante per l’igiene intima, spazzolino, dentifricio, deodorante, pettine, crema viso e trucchi
– mutande alte in vita dotate di elastici morbidi, in grado di contenere senza comprimere. In vendita si trovano anche quelle in rete, oppure in carta da gettare dopo l’uso. Io le ho trovate scomodissime. Ma credo che sia una questione personale.
– due reggiseni da allattamento con le coppe in cotone, apribili e regolabili e spalline morbide e larghe. È consigliabile acquistarli di una taglia in più rispetto a quella indossata in gravidanza, perché al momento della montata lattea il seno aumenta notevolmente di volume.
– una confezione di dischetti assorbenti usa-e-getta da inserire nel reggiseno per evitare le macchie
– un catino da usare tipo “bidet”. Ricordo che lo consigliarono le ostetriche dell’ospedale quando partorii supernano per evitare di usare il bidet comune. Per lo stesso motivo io portai anche salviettine igienizzanti “usa e getta” da passare sul lavandino e water (previo aver indossato guanti di lattice). Sono un pochetto schizzinosa…
– un sacchetto per la biancheria sporca
– abbigliamento per quando si torna a casa
– un lucchetto per l’armadio
– libri, riviste, tablet e cellulare con relativo caricabatteria
– 1 bottiglia d’acqua grande e piccoli snack energetici per il travaglio
– fondamentali i documenti (sia personali che della gravidanza, come la tessera sanitaria, la carta d’identità ed i vari esami ginecologici)
Per il bebè, si consiglia un numero di cambi per ogni giorno di degenza, senza dimenticare un cambio per l’uscita dall’ospedale
– 4-5 tutine intere (cotone o ciniglia in base alle stagioni)
– 4-5 body (in genere per tutte le stagioni vanno bene a mezza manica, in cotone)
– calzini di cotone e cappellino in cotone (su richiesta dell’ospedale)
– pannolini sempre se non forniti dall’ospedale
– copertina in lana o cotone a secondo delle stagioni
Ogni cambio va sistemato in un sacchettino su cui bisogna riportare nome del bambino e nome e cognome della madre. Potrebbe essere utile preparare già delle sacchette con il nome del bambino ricamato, che poi saranno usate a lungo in futuro negli anni della scuola materna.
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