Ecco, per l’ennesima volta proprio quando credevo che l’avessimo scampata, oggi è arrivata la telefonata dal nido: “microba ha la febbre”. Perfetto, proprio in questi giorni in cui devo lavorare anche al pomeriggio.
Devo dire però che fino ad ora era andata bene: a parte due giorni a casa per la “mani-piedi-bocca” a ottobre, microba quest’anno non aveva perso altri giorni di scuola. Non è così per tutti, anche bambini più grandi, della scuola elementare si sono ammalati più volte e spesso sono stata “interrogata” da mamme perplesse e disperate per le ricadute dei loro bambini. Purtroppo non sono situazioni così rare: tra i bambini che sono già passati per l’influenza, il 5% normalmente si ammala di nuovo. Se poi consideriamo che oltre al virus influenzale nel periodo invernale ve ne sono molti altri, ecco che i numeri salgono.
Ancora per qualche settimana, dunque, l’influenza potrà ripresentarsi con tutti i suoi sintomi : febbre maggiore di 38°C per 3-5 giorni, inappetenza, dolori osteomuscolari, sintomi gastrointestinali (vomito, diarrea) e dell’apparato respiratorio (rinite, tosse).
Per evitare le ricadute, a seconda della durata, dei sintomi influenzali e dell’età del bambino, è indispensabile una buona convalescenza perchè subito dopo una malattia l’organismo è più vulnerabile e più facilmente aggredibile da germi che normalmente non farebbero alcun danno. Ammalarsi nuovamente invece accresce il rischio di avere sintomi più gravi. Pertanto una volta terminata la prima ondata di febbre, per non incorrere in nuovi episodi, è opportuno non avere fretta di tornare alle normali attività, ma stare a riposo per almeno 1-2 giorni per dormire un po’ di più al mattino e mangiare regolarmente soprattutto frutta e verdure fresche.
L’attività sportiva potrà essere ripresa dopo 4-5 giorni. Ai bambini un po’ più grandi potrà essere utile somministrare vitamina C. Rispettare la fisiologia del corpo è il modo migliore per prevenire riacutizzazioni ed evitare complicanze.
Per quanto riguarda microba stasera era più arzilla che mai; quando le ho comunicato che domani sarebbe stata a casa con la nonna, mi ha guardata perplessa e mi ha detto “perché? Io non sono più malata, domani vado a scuola”. Alla faccia del volersi riposare…
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