La rosolia è una malattia infettiva causata da un virus del genere rubivirus, della famiglia dei Togaviridae. È forse la malattia esantematica più lieve fra tutte quelle infantili, caratterizzata da un’esantema maculopapuloso e ingrossamento dei linfonodi nucali e retroauricolari.
Contagio
La trasmissione dell’infezione avviene mediante le goccioline di saliva che penetrano attraverso le mucose delle prime vie respiratorie; il bambino può essere contagioso da una settimana prima dell’inizio dell’esantema, fino ad una settimana dopo la sua scomparsa. Ne consegue un’ immunità permanente alla rosolia.
Incubazione
Il periodo di incubazione della rosolia è di 14-23 giorni, in media 16-18 giorni.
Sintomi
All’esordio può esserci febbricola (37-38 °C) e gonfiore dei linfonodi, soprattutto laterocervicali. Successivamente appare l’eruzione cutanea caratterizzata da maculo-papule rosee meno intense di quelle del morbillo, non confluenti, del diametro di 3-4 mm inizialmente al volto e al collo, poi diffuse al tronco; in genere al terzo giorno l’eruzione si è attenuata al volto e al tronco e inizia a coinvolgere braccia e gambe. I linfonodi possono rimanere gonfi per una settimana o più, mentre l’eventuale dolore alle articolazioni può durare per più di due settimane.
Altri sintomi della rosolia sono aspecifici e in molti casi assenti:
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mal di testa
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perdita dell’appetito
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lieve congiuntivite
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modesto raffreddore
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linfonodi gonfi in altre parti del corpo
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dolore e gonfiore delle articolazioni
Terapia
Il decorso della rosolia è benigno e non necessita di alcun trattamento. La risoluzione è spontanea. L’unico vero pericolo è costituito dal contagio della rosolia in gravidanza specialmente nei primi mesi. Nelle prime settimane l’infezione causa, quasi sempre, un aborto spontaneo. Nel caso che l’aborto non si verifichi il feto può venire infettato e contrarre la sindrome di rosolia congenita: cecità, sordità, malformazioni cardiache, ritardo mentale. Dalla dodicesima alla ventottesima settimana la placenta svolge un’azione protettiva ed è quindi più raro che si verifichi un’infezione fetale in questo periodo.
E’ possibile verificare l’immunità alla rosolia da parte della futura mamma con il rubeotest che rileva la presenza nel sangue di anticorpi IgG e IgM della rosolia.
Prevenzione
La rosolia può essere prevenuta con il vaccino per la rosolia, che viene effettuato nei bambini insieme a morbillo e pertosse, di solito fra i 12 e i 15 mesi. Il richiamo avviene in genere fra i 5 e i 6 anni di età.
Il vaccino della rosolia non deve essere somministrato in gravidanza o in donne che possono diventare gravide entro un mese dalla data del vaccino.
Riammissione a scuola
Il bambino può tornare all’asilo o a scuola dopo 7 giorni dalla comparsa dell’esantema.
Salve sono alla 20settimana e purtroppo non sono immune alla rosolia vorrei sapere che rischi ci sono a quest’epoca se sto a contatto CN i bambini