Non ero intenzionata a scrivere sul morbillo, nonostante faccia parte del gruppo delle malattie esantematiche infantili di cui ho parlato in altri post. Ero convinta infatti che esistendo un vaccino tanto caldeggiato dai pediatri, pochi potessero essere i bambini a rischio di contrarre tale malattia e quindi poche le mamme interessate a leggere dell’argomento. In realtà ultimamente ho incontrato diverse mamme, che, essendo la vaccinazione fra le facoltative, hanno optato per non effettuarla. Inoltre ho avuto notizie di morbillo in bambini piccolissimi, affetti prima dell’età valida per potere eseguire il vaccino.
Ho così “rispolverato” vecchi fatti di cronaca titolati: “Il ritorno del morbillo in Europa”. Ho pertanto scoperto che, da alcuni anni a questa parte i casi d’infezione di morbillo, che sembrava essere quasi debellato in Europa, si sono invece quasi moltiplicati tanto che i medici hanno annunciato una drastica ripresa dell’infezione. In molte nazioni tale ripresa sarebbe dovuta alla mancata copertura totale delle vaccinazioni tra i bambini. Nel 2008 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomandava la vaccinazione antimorbillo di almeno il 95% dei bambini di ciascun paese europeo, per arrivare nel 2010 all’eradicazione totale in Europa. Sempre secondo l’OMS, infatti, per colpa del morbillo, ogni giorno muoiono nel mondo 540 persone, di cui la maggior parte ha meno di 5 anni. Il risultato non è stato raggiunto.
Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramixovidae). É una malattia infettiva virale diffusa in tutto il mondo, che colpisce principalmente i bambini in età scolare e prescolare e ha la sua massima incidenza alla fine dell’inverno e durante la primavera. Una volta contratto dà un’immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si ammalerà più per l’intera durata della vita.
In Italia la malattia deve essere obbligatoriamente notificata alle autorità sanitarie.
Trasmissione
E’ molto contagioso; si trasmette attraverso le goccioline di saliva emesse con tosse, starnuti o anche parlando. Non è trasmesso dagli animali e non esistono portatori sani.
Incubazione
Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni: inizia quando il virus entra nell’organismo e finisce quando compare la febbre. La contagiosità si protrae fino a 5 giorni dopo l’eruzione cutanea.
Sintomi
Si distinguono 4 fasi nell’evoluzione della malattia:
- Il periodo di incubazione: asintomatico.
- La fase simil influenzale con malessere, febbre, tosse secca, congiuntivite, raffreddore. Successivamente appaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca, il così detto segno di Köplik (piccoli segni bianchi sulla mucosa all’interno delle guance in corrispondenza dei molari inferiori), che spariscono 2 giorni dopo l’inizio dell’esantema. Dopo 3 giorni la febbre inizia a salire e compare l’esantema.
- La fase esantematica inizia dopo 14 giorni dal contagio. È caratterizzata da un esantema con elementi tondeggianti, poco in rilievo, di colore rosa pallido. Inizia dietro le orecchie e all’attaccatura dei capelli per poi espandersi successivamente a tutto il corpo con macchie che diventano numerose, soprattutto al tronco e all’attaccatura degli arti, tendono a confluire e assumere un colore rosso vinoso. La febbre cessa quando l’esantema si è diffuso su tutto il corpo.
- La fase di risoluzione: l’esantema scompare dopo 5-6 giorni iniziando dalla testa ma permane una desquamazione cutanea. La tosse può durare a lungo.
Complicanze
Le complicazioni sono relativamente rare, ma il morbillo è pur sempre responsabile di un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Si riscontrano più spesso nei neonati, nei bambini malnutriti o nelle persone immunocompromesse. Le complicanze del morbillo possono essere:
- respiratorie
sono le più frequenti e possono dipendere dalla localizzazione diretta del virus o da infezioni batteriche sovrapposte, comprendono otiti laringiti, broncopolmoniti batteriche e polmoniti interstiziali - neurologiche
molto più rare ma più infauste : encefalite acuta (1 caso su 1000), panencefalite sclerosante subacuta (10 casi per milione) - altre complicanze rare
cardiache, oculari, porpora piastrinopenica, linfoadenopatia mesenterica
Diagnosi
Di solito la diagnosi è clinica e si basa su segni e sintomi.
Terapia
Non esiste una cura specifica. Poiché il morbillo è causato da un virus, non vi è alcun trattamento medico specifico e l’infezione deve fare il suo corso. Si possono trattare i sintomi (terapia sintomatica) ma non la causa: paracetamolo per abbassare la febbre, sciroppi per la tosse, gocce per gli occhi, è necessario riposo e adeguata idratazione oltre all’isolamento per evitare di diffondere l’infezione. Nei Paesi in via di sviluppo, la vitamina A è utilizzata per ridurre le complicanze e le morti associate alle infezioni da morbillo. In Italia la somministrazione supplementare di vitamina A deve essere presa in considerazione per i bambini tra i 6 mesi e i 2 anni che sono ricoverati in ospedale con il morbillo e le sue complicanze.
Prevenzione e vaccinazione:
Il vaccino contro il morbillo, non obbligatorio in Italia, è disponibile solo nella forma trivalente, cioè associata con i vaccini antirosolia e antiparotite, e ha un’efficacia del 98 – 99 %. E’ costituito da virus vivi attenuati, cioè modificati in modo da essere innocui, ma in grado di stimolare le difese dell’organismo. L’immunità dura tutta la vita. Si consiglia una prima dose prima dei 24 mesi, preferibilmente al 12°-15° mese, con un richiamo verso 5-6 anni o 11-12 anni.
In genere non dà effetti collaterali, ma saltuariamente si possono avere reazioni lievi, dovute alla replicazione virale, come dolore, rossore e gonfiore nel punto dell’iniezione, eruzione cutanea modesta, febbre da lieve a moderata, ingrossamento dei linfonodi, gonfiore delle articolazioni. Nel 5-15% dei vaccinati può avere febbre superiore a 38.5 °C. Tali sintomi si verificano in genere da 5 a 12 giorni dopo la vaccinazione e possono durare per qualche giorno. Il vaccino non provoca encefalite e meningite. In passato era stata fatta l’ipotesi che il vaccino potesse causare autismo ma le successive ricerche scientifiche eseguite, hanno invece dimostrato che lo sviluppo dell’autismo non è assolutamente correlato all’uso del vaccino trivalente o di qualsiasi altro vaccino.
Neonati e immunizzazione
Fino al 6°-9° mese, il neonato può essere protetto dagli anticorpi che gli vengono dalla madre se questa è immunizzata. La durata di immunizzazione del neonato è inferiore se la madre è stata immunizzata da un vaccino e non dal morbillo stesso.
Riammissione a scuola
La legge italiana prevede la riammissione a scuola dopo 5 giorni dalla comparsa delle prime manifestazioni cutanee.
[…] ottimale si ha anche per le vaccinazioni contro patologie potenzialmente prevenibili – come morbillo, rosolia o tetano – ma che registrano ancora migliaia di casi in Italia. Leggi […]