All’asilo dei miei bambini (comunale, a Milano) i bimbi mezzani venivano sottoposti a visita oculistica all’interno della struttura in un giorno di lezione. Previo consenso dei genitori che, ovviamente in genere acconsentivano. Nonostante fosse una visita basic era comunque una forma di screening. Quest’anno il servizio non è più previsto. La spending review continua a colpire e pertanto è stato smantellato l’ambulatorio oculistico pediatrico di riferimento per la nostra zona. Addio visita di screening.
E pensare che negli ultimi 50 anni il tasso di miopia tra i bambini è raddoppiato.
Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Ulster University, in Irlanda del Nord, la causa di questo disturbo visivo sarebbe la carenza di luce solare.
Nel corso della ricerca, gli autori hanno scoperto che il 23% dei ragazzini di 12-13 anni in Gran Bretagna soffre di miopia, mentre nel 1960 la percentuale era del 10%. Secondo gli esperti, la maggiore diffusione di questo disturbo sarebbe dovuta all’abitudine di giocare dentro casa anziché all’aria aperta. Negli ultimi decenni, infatti, i bambini tendono a trascorrere il tempo libero guardando la televisione o utilizzando il computer, in ambienti che, pur illuminati dalla luce artificiale, risultano bui rispetto all’esterno.
La luce solare risulta fondamentale per il benessere visivo perché favorisce la produzione di vitamina D, che protegge la vista, e di dopamina (un neurotrasmettitore che viene rilasciato nella retina quando il nervo ottico viene raggiunto dalla luce del sole) che aiuta l’occhio a svilupparsi in modo sano. Questo disturbo si presenta sempre più precocemente rispetto al passato ed è sempre più diffuso. Microba non è stata sottoposta alla visita ma certo non si può dire che viva chiusa in casa: da marzo a novembre passa interi pomeriggi al parco e tra lago, mare e montagna i week end sono sempre all’aria aperta.
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