Premesso che ho un ricordo terribile delle visite oculistiche effettuate nell’infanzia ed ancor peggio del primo verdetto: questa bambina è miope, deve usare gli occhiali.
Ai miei tempi (mi fa male dirlo, ma da allora sono passati un bel po’ di anni) non si vedevano molti bambini con gli occhiali ed erano molto più frequenti le prese in giro ai bambini “con diversità”.
Nonostante i miei genitori dissero alla maestra di insistere a farmeli indossare, io cedevo proprio nei casi di estrema difficoltà visiva.
Negli anni successivi non andò meglio e vissi nell’attesa del giorno in cui mi diedero l’ok ad indossare le lenti a contatto.
Supernano fece la prima visita oculistica secondo il programma di screening scolastico della scuola materna, a 4 anni. Non aveva mai avuto problemi di sorta anche se in realtà avrei dovuto farlo visitare prima.
Ma quando effettuare una visita oculistica?
Se il bambino non presenta alcun sospetto di problema della vista, è bene effettuare una visita oculistica di controllo alle seguenti età:
1 anno
3 anni
4 anni
6 anni.
Successivamente, e secondo le indicazioni dell’oculista, va effettuata una visita ogni 1-2 anni.
È inoltre consuetudine che il neonatologo alla nascita prescriva una visita oculistica nel caso di riscontro di patologie e/o malformazioni.
Le visite oculistiche sono importanti in quanto la diagnosi precoce di un problema oculistico migliora la prognosi e rende più efficace la riabilitazione visiva.
La prima visita oculistica a un anno è volta a ricercare eventuali anomalie anatomiche o alterazione della motilità oculare o di cornea e cristallino, che, se riconosciuti in tempo e trattati adeguatamente, non creano deficit successivi gravi.
Il passo successivo è quello di scoprire se il paziente presenta deficit visivi; infine si effettua l’esame del fondo oculare che ci permette di valutare lo stato di salute del nervo ottico, dei vasi retinici e della retina, con eventuali loro malformazioni. Questi ultimi due accertamenti si eseguono con le pupille dilatate il più possibile con l’utilizzo di colliri.
Se il bambino non presenta alcuna anomalia, la visita successiva si consiglia a tre anni d’età. Vengono ripetute tutte le manovre eseguite a un anno.
A quattro anni, riuscendo l’oculista ad ottenere maggior attenzione da parte del bambino, valuta la capacità visiva utilizzando delle tavole di lettura per bambini: queste consistono in disegni di varie dimensioni o nella lettera E stampatello, girata sui quattro lati. L’esame è eseguito sui due occhi separatamente.
In assenza di difetti visivi e di anomalie anatomiche si consiglia una visita a sei anni, all’ingresso della scuola primaria, momento in cui il piccolo paziente è in grado di identificare le lettere sulle tavole. Le successive saranno consigliate dall’oculista se necessarie.
Grazie. Era da un pò che me lo chiedevo!!
Quando ho scoperto che la primogenita era ipermetrope (nonostante discendesse da una sfilza di talponi miopi) uno dei problemi è stato proprio farle accettare gli occhiali (aveva 3 anni).
Lei è una bimba buona, quindi li indossò subito, ma non voleva guardarsi allo specchio.
Poi piano piano sono diventati per li un feticcio e li considera un accessorio di gran moda.