Gli studi medici, i Pronto soccorso e le guardie mediche sono prese d’assalto: è in corso una vera e propria epidemia di varicella e alcune scuole dell’infanzia sono decimate.
Anche nella classe di microba i casi sono stati numerosi; noi incrociamo le dita: microba è stata vaccinata. Ovviamente mi sono dovuta subire la solita polemica sui vaccini e i commenti delle altre mamme su una scelta che molti non condividono. È pur vero che la varicella è una malattia che non fa eccessivamente paura, anche perché in età pediatrica, è relativamente benigna, ma è sicuramente estremamente fastidiosa sia per la sintomatologia (prurito e disturbi che arrecano al bambino), per le possibili cicatrici ma anche per la lunga assenza da scuola e i conseguenti problemi che crea all’organizzazione familiare.
Microba inoltre è affetta da dermatite atopica, ha pertanto una cute delicatissima, vorrei evitare ulteriori problematiche. E questo è il principale motivo che spinge molti genitori a far vaccinare i propri bimbi.
In merito all’epidemia di quest’anno, l’andamento è difficile da prevedere, solitamente i picchi arrivano ogni due anni e probabilmente quest’anno siamo nella fase di diffusione massima.
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Raffreddore e mal di gola: come curare i malesseri stagionali più comuni
Nei mesi invernali, ma non solo, è d’obbligo parlare di raffreddamenti e infiammazioni delle alte vie respiratorie.
Queste patologie sono le più “sentite” sia dai genitori per quanto riguarda terapia ed assenze scolastiche, sia dal mondo medico visto che sono una delle cause più frequenti che conducono alla visita dal pediatra.
Ancora l’altro giorno mi è arrivata la telefonata: cosa dare al nipotino con il “raffreddorone”.
Io sono brutale: nulla. Non serve nulla se non un’ottima pulizia del naso.
Nei bambini di età inferiore ai 6 anni vi è una media di 6-8 episodi di infezione delle alte vie respiratorie in un anno, fino a una al mese nel periodo tra settembre e aprile. Spesso questi episodi durano anche oltre 14 giorni e le aspettative dei pazienti, ops, dei genitori, talvolta, sono difficili da gestire per il pediatra. Qual è la conseguenza?
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Farmaci nella valigia del piccolo viaggiatore
Sembra un argomento banale, ma preparando la valigia per una settimana di vacanze mi sono accorta che non ne ho mai parlato, ovvero della trousse dei farmaci. Che si vada al mare o in montagna, in Italia o all’estero, quando si viaggia con dei bambini è indispensabile portare con sé i cosi’ detti farmaci d’emergenza oltre ad un kit di pronto-soccorso basic.
– Paracetamolo (Tachipirina) nella forma piu’ adatta a seconda di peso ed eta’. Le supposte sensibili alle alte temperature possono essere sostituite con la comoda forma flash tabs, poco nota, che si scioglie in bocca a contatto con la saliva senza necessita’ di deglutirla, cosa sempre difficile per i piccoli
– Fermenti lattici
– Soluzioni reidratanti saline in caso di disidratazione da virus gastroenterico
– Repellenti antizanzare
– Prodotti dopo puntura (sia per punture di meduse che di insetti)
– Una pomata, un gel o uno spray anestetico per gli eritemi solari e le piccole ustioni.
– Colliri monodose decongestionanti e a base di antibiotico/cortisone per le congiuntiviti più severe da usarsi sempre sotto consiglio medico
– Soluzione fisiologica per il lavaggio nasale per i piccolini
– Antistaminici in pomate e compresse in caso di punture d’insetto, eritemi, eczemi.
– Solari e doposole
– Ghiaccio secco x i traumi
– Cerotti e materiale per medicazione come garze di connettivina, betadine disinfettante o salviettine premedicate
– Un termometro
– i farmaci che si assumono abitualmente, in dosi sufficienti per coprire l’intero periodo della vacanza per i bimbi affetti da patologie croniche
– nel caso di bambini che soffrono di mal di auto/mare/aereo è fondamentale avere con sé un rimedio sempre su consiglio del proprio pediatra.
Ricordarsi di tenere sempre i farmaci nella loro confezione originale. La confezione dei farmaci aiuta a rendere sempre riconoscibile il farmaco; riporta la data di scadenza e conservandola si è certi di non perdere il foglietto illustrativo. Occorre anche evitare di inserire farmaci diversi in una sola confezione o mescolarli in uno stesso contenitore per risparmiare spazio in valigia.
In ultimo, ma non meno importante mai dimenticare la tessera sanitaria!
La gastroenterite da rotavirus
Tra tutti i virus intestinali che colpiscono i bambini, il rotavirus è uno dei più diffusi e pericolosi: è ritenuto il principale responsabile della mortalità per infezioni gastro-enteriche nei paesi in via di sviluppo. Esiste in diverse forme, ma l’infezione è pericolosa solo quando provocata dai rotavirus A (e in misura minore da quelli B e C). È la causa più comune di gastroenteriti virali fra i neonati e i bambini al di sotto dei 5 anni, ma l ‘aver contratto il virus una volta non dà immunità sufficiente, anche se le infezioni che si contraggono negli anni successivi e in età adulta tendono a presentarsi in forma più leggera. È attivo tutto l’anno, con un picco stagionale nel periodo tra novembre e marzo.
La principale via di trasmissione del virus è quella oro-fecale, ma qualche volta la diffusione può avvenire anche per contatto e per via respiratoria. La diffusione da persona a persona attraverso la contaminazione delle mani è probabilmente la più diffusa negli ambienti comunitari, in particolare negli asili nido. Nelle mense e negli altri luoghi di ristoro, il rotavirus può essere trasmesso quando gli alimenti sono maneggiati da un’operatore infetto che non si sia lavato accuratamente le mani.
L’ incubazione è di circa due giorni, dopo i quali insorgono i sintomi: febbre, disturbi gastrici, vomito e diarrea acquosa. La fase acuta dura circa 48 ore, in seguito alle quali gli attacchi di vomito e le scariche tendono a calare di frequenza. Continua a leggere: La gastroenterite da rotavirus…
la laringite nei bambini
Una delle poche volte in cui ho ringraziato veramente il cielo di essere un medico è stato quando supernano aveva 3 anni ed ha avuto la laringite. Tossiva in modo così insistente da fischiare e non respirare. Se non avessi avuto modo di auscultarlo ammetto che sarei corsa spaventata al pronto soccorso. Con il fonendoscopio discriminai fra un broncospasmo e un laringospasmo. Per fortuna il fischio non era dovuto ad uno spasmo dei bronchi bensì ad un problema della alte vie respiratorie. Non che la cosa fosse meno grave o preoccupante ma riuscii a tranquillizzarlo e poi a trattarlo. Un episodio simile successe a mio nipote a 8 mesi: gli toccò un giorno di ricovero in ospedale e un bello spavento per mamma e papà. Ma cos’è questa laringite che negli adulti al massimo “ammutolisce” per qualche giorno, nei bambini fa così paura e può diventare una vera e propria urgenza pediatrica?
definizione:
la laringite è una patologia che colpisce il 2-3% dei bambini soprattutto nei mesi invernali,causata da un’infiammazione da virus parainfluenzali ed influenzali del laringe. Da non dimenticare che l’origine può essere anche batterica (haemophilus influenzae) o allergica. Interessa generalmente i bambini fra 1 e 6 anni, con un picco di massima incidenza nel secondo anno.
incubazione
2-3 giorni
contagio:
essendo nella maggior parte dei casi un’infezione virale, è contagiosa. Il contagio avviene tramite goccioline di saliva infetta emessa con starnuti o colpi di tosse. Continua a leggere: la laringite nei bambini…