Sembrerebbe anacronistico parlare di tosse e cortisone ad agosto, ma decisamente mai argomento fu più appropriato in questi giorni in cui mi continuano ad arrivare richieste di suggerimenti per bambini influenzati. Non si tratta chiaramente di vera influenza, ma verosimilmente di forme virali. Essendo appunto forme virali, non è raro che il pediatra prescriva il cortisone.
Ma è utile davvero?
E quando?
Non essendo la tosse una malattia ma piuttosto un sintomo, alla base possono esserci numerose condizioni diverse tra loro, più o meno gravi. Non tutte queste condizioni rispondono bene ai cortisonici (il classico bentelan, per intenderci).
Il cortisone è il più potente antiinfiammatorio a disposizione del medico per la cura di numerose malattie, tra le quali alcune patologie dell’apparato respiratorio.
La potenza ed efficacia del farmaco deriva dalla sua capacità di penetrare nelle cellule, e di ridurre la produzione di molecole infiammatorie. L’infiammazione è comunque un processo di difesa naturale dell’organismo, così come la febbre, e non sempre è necessario eliminarla. L’uso degli antiinfiammatori e quindi del cortisone deve essere deciso esclusivamente dal medico sulla base dell’entità del sintomo in atto.
La malattia respiratoria per la quale trova sicura indicazione, per via sistemica (orale o intramuscolare), o in formulazioni topiche, è l’asma bronchiale.
Nel caso di altre forme “tussigene” se la tosse dipende da broncospasmo o laringospasmo e se concomitano evidenti difficoltà respiratorie, che siano o meno su base allergica, vi è possibilità di beneficio dal cortisone, da somministrare, come prima scelta, in forma inalatoria.
Se invece la tosse dipende solo dalla presenza di muco non sarà di certo il Bentelan a calmarla! In questi casi infatti l’attacco di tosse nasce dalla necessità che ha il bambino di “smuovere” ed espellere le secrezioni accumulate; pertanto in tal caso un broncodilatatore non serve a molto. Non stupiamoci dunque se un bimbo completamente intasato non smetta per nulla di tossire dopo la “pseudo-miracolosa” compressina di Bentelan inappropriatamente somministrata. Il raffreddore non passa infatti col cortisone, a meno che non si tratti di una forma allergica o, come già detto, non concomitino chiare difficoltà respiratorie.
Altro aspetto da non trascurare inoltre sono gli effetti collaterali più comuni nei bambini anche per terapie di breve durata:
- Nervosismo e disturbi comportamentali
- Iperattività psicomotoria
- Vertigini
- Insonnia
- Aggressività
Gli altri numerosi effetti collaterali più seri quali ritardo di crescita, intolleranza glucidica e diabete (specie in presenza di predisposizione), glaucoma, cataratta posteriore subcapsulare possono manifestarsi invece per terapie prolungate o eccessivamente frequenti.
Altro dubbio nel caso di cortisone assunto per bocca è se sia sempre necessario scalarlo. In genere no, per terapie brevi (3-5 giorni), se è somministrato a dosi standard, se somministrato occasionalmente. In questi casi infatti il rischio di “sindrome da sospensione” è pressochè inesistente e quindi è possibile sospendere di colpo la terapia senza problemi.
Al contrario si pone la necessità di ridurre gradualmente in caso di: terapie prolungata (oltre le 3 settimane), se le dosi sono elevate, se somministrato a cicli.
Tuttavia in alcuni casi il pediatra potrebbe optare per una sospensione graduale anche dopo brevi cicli per verificare la possibile ricomparsa di broncospasmo al ridursi della terapia, prima di decidere di sospenderla definitivamente.
Daria dice
Salve, ho la bimba di tre anni..tosse passata dopo una settimana, e due giornivolte dopo si ripresenta stizzosa e, secca..per poi passare a grassa. La pediatra ci ha prescritto aerosol prontinal+fisiologica ,ma ormai sono 10giorni di aerosol! A giorni sembra che cinon sia qualche miglioramento,altri niente. Qualche consiglio x favore
mammamedico dice
non sempre l’aerosol serve per le tossi dei bambini. se è una forma virale deve fare il suo corso. soprattutto se non è invalidante
Liliana dice
Buonasera
Il mio cucciolo di tre anni e mezzo ha una tosse continua e se potessi le farei sentire cosa vuol dire continua non lo lascia in pace un secondo aerosol è acqua e no gli fa niente neppure calmanti della tosse cosa potrei fare??
Grazie in anticipo
Mamma Medico dice
se la tosse non è passata magari è bronchite. è da valutare
Veronica dice
Salve,ho una bimba di tre anni e mezzo ed ha sempre la tosse,in un mese almeno due volte. Il pediatra ci dà il bentelan e il clenil in aerosol altrimenti non smette di tossire, anche quando avevamo dei dubbi e siamo andati al pronto soccorso, ci hanno confermato la terapia anzi aggiungendo anche il broncodilatatore….esiste una terapia alternativa in fase non acuta?