Non smetterò mai di ripeterlo: il FUMO FA MALE! Quando si pensa al fumo il primo pensiero va al tumore al polmone, per cui il fumatore è generalmente molto fatalista pensando che “tanto viene anche a chi non fuma“. Spesso però si ignora che i danni non consistono solo nelle neoplasie e possono essere ben peggiori soprattutto per la qualità della vita. Inoltre fumare è una libera scelta che non si può imporre agli altri. Io, in genere molto gentile con i miei pazienti, in quei casi divento molto cattiva e brutale: “Se vuoi ucciderti, fai pure, ma non far fare ai famigliari la stessa fine!”.
Si parla di esposizione al fumo passivo quando, involontariamente, una persona respira il fumo di tabacco consumato da altri. Sempre più bambini vivono a stretto contatto con fumatori e sono quindi esposti costantemente agli effetti nocivi del fumo, fin dall’età prenatale. Anche se considerato meno dannoso del fumo attivo, il fumo passivo è responsabile di numerose patologie respiratorie e non, soprattutto in età pediatrica. Ricordo che al corso pre-parto fatto quando aspettavo Supernano, l’ostetrica, dando per scontato che le future mamme non fumassero, ci disse che chi aveva compagni fumatori (ma la stessa cosa valeva per nonni o altre persone che avrebbero frequentato il neonato), oltre ovviamente a non fumare in presenza del piccolo, avrebbero dovuto lavare mani e denti prima di venirne a contatto.
Cos’è il fumo passivo?
Il fumo passivo è la principale fonte di inquinamento dell’aria negli ambienti confinati. Il fumo contiene oltre 4000 sostanze chimiche delle quali oltre 50 probabilmente sono cancerogene.
Perché il fumo passivo è dannoso?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa la metà dei bambini di tutto il mondo è esposta al fumo ambientale prodotto dai fumatori adulti. In Italia, il 22% dei bambini tra 13 e 24 mesi hanno una madre fumatrice, e circa la metà sono esposti a fumo di tabacco in casa. I figli di madri fumatrici hanno un eccesso di rischio del 70% di avere malattie delle basse vie respiratorie rispetto ai bambini figli di madri non fumatrici. In particolare i bambini asmatici, se esposti al fumo passivo, avranno più frequentemente una riacutizzazione dei sintomi (crisi di tosse, mancanza di respiro…).
Quali conseguenze se la mamma fuma in gravidanza?
Le madri fumatrici hanno un maggior rischio di complicanze durante la gravidanza: rottura di placenta, placenta previa, aborto spontaneo, parto prematuro. Il fumo materno durante la gravidanza è la principale causa di morte improvvisa del lattante (SIDS) e di altri effetti sulla salute, incluso il basso peso alla nascita e ridotta funzionalità respiratoria. Il 18% dei bambini di basso peso alla nascita (< 2.500 g) è stato esposto al fumo in gravidanza.
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