Ho sempre sostenuto l’importanza dell’attività sportiva, fin da piccolissimi, la caldeggio a tutte le età, anche nel soggetto anziano. I benefici sono fisici e psichici. E quando pongo la diagnosi di asma, soprattutto ad un paziente giovane tengo a precisare che un asmatico ben curato può condurre una vita normale, anche praticando attività sportiva agonistica.
E nel caso dei bambini?
Secondo la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip), l’asma non è una controindicazione all’attività sportiva, anche a livello agonistico, sempre che i sintomi siano sotto controllo. Il vero rischio per la salute è al contrario la sedentarietà, prima causa di sovrappeso e obesità di cui si registrano percentuali importanti tra i bambini asmatici.
Questi fattori, da un lato, possono aggravare la sintomatologia dell’asma e, dall’altro, possono predisporre all’insorgenza di malattie dell’età adulta, quali diabete, osteoporosi, rischi cardiovascolari e peggioramento dell’asma stessa.
L’asmatico può praticare quasi tutti gli sport, sconsigliati solo gli sport estremi, le immersioni subacquee e le attività svolte in ambienti inquinati.
La Siaip, fornisce pertanto un elenco di consigli per praticare in sicurezza l’attività sportiva:
– rispettare le terapia prescritta del medico per tenere sempre sotto controllo l’asma
– effettuare una fase di riscaldamento prima dell’attività sportiva vera e propria
– allenarsi in ambienti poco inquinati e con bassi livelli di concentrazione allergenica (acari, pollini)
– evitare di praticare attività sportive nelle fasce orarie più calde e in situazioni ambientali sfavorevoli
– non praticare attività sportiva in presenza di sintomi (tosse, sibili, affanno) e durante la crisi d’asma
Vengono elencati inoltre i 5 falsi miti da sfatare:
1) è falso che i bambini asmatici possono praticare solo il nuoto: è una credenza del passato. I bambini asmatici possono praticare la maggior parte degli sport anche a livello agonistico. Sono sconsigliati solo gli sport estremi.
2) è falso dunque che i bambini asmatici non possono fare sport a livello agonistico, previa valutazione e certificazione del medico dello sport.
3) è falso che lo sport scateni l’asma da sforzo. Se si verificano sintomi (tosse, sibili, affanno, senso di costrizione al torace), questi sono la spia di uno scarso controllo dell’asma. Per questi motivi lo sport si può svolgere solo dopo la prescrizione di una corretta terapia e l’asma sia sotto controllo.
4) è falso che il cloro delle piscine aggravi i sintomi dell’asma. Nonostante alcuni studi condotti su nuotatori e operatori delle piscine abbiano rilevato che il cloro contenuto nelle piscine possa aumentare l’iperreattività bronchiale ed il rischio di asma, una revisione della letteratura indica che il nuoto è ben tollerato nei bambini e negli adolescenti con asma stabile, migliora la funzionalità respiratoria e la fitness cardiopolmonare.
5) è falso che i farmaci per la terapia dell’asma, siano doping. Tra i Beta2, il Salbutamolo, il Salmeterolo e il Formoterolo sono consentiti, unicamente per via inalatoria e con una minima attenzione ai dosaggi. Per quanto riguarda i Corticosteroidi, il loro uso sistemico è sempre vietato nelle competizioni, a meno che non sia appositamente giustificato e approvato, mentre tutti i corticosteroidi somministrati per via inalatoria sono consentiti.
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