Nei mesi invernali, ma non solo, è d’obbligo parlare di raffreddamenti e infiammazioni delle alte vie respiratorie.
Queste patologie sono le più “sentite” sia dai genitori per quanto riguarda terapia ed assenze scolastiche, sia dal mondo medico visto che sono una delle cause più frequenti che conducono alla visita dal pediatra.
Ancora l’altro giorno mi è arrivata la telefonata: cosa dare al nipotino con il “raffreddorone”.
Io sono brutale: nulla. Non serve nulla se non un’ottima pulizia del naso.
Nei bambini di età inferiore ai 6 anni vi è una media di 6-8 episodi di infezione delle alte vie respiratorie in un anno, fino a una al mese nel periodo tra settembre e aprile. Spesso questi episodi durano anche oltre 14 giorni e le aspettative dei pazienti, ops, dei genitori, talvolta, sono difficili da gestire per il pediatra. Qual è la conseguenza?
Che spesso soprattutto in caso di frequenti recidive vengono prescritti farmaci superflui o assolutamente inutili e dannosi come nel caso della prescrizione degli antibiotici. Gli antibiotici, infatti, sono prescritti nel 30% dei casi accertati di infezioni delle vie respiratorie con conseguente probabilità di insorgenza di resistenze antibiotiche.
Nonostante l’organismo possieda dei meccanismi naturali di difesa come la clerance nasale (un meccanismo per cui le particelle contaminate vengono intrappolate nello strato di muco che riveste l’epitelio nasale e trasportate grazie al battito delle ciglia presenti sulle cellule , verso il rinofaringe e poi deglutite), i bambini più piccoli, in particolare chi frequenta l’asilo nido, sembrano presentare più infezioni delle alte vie respiratorie. Tuttavia, questi stessi bambini avendo nel tempo sviluppato meccanismi di difesa sono meno vulnerabili all’inizio della scuola materna o della primaria.
Ma cosa possiamo fare per eliminare i disturbi e i fastidi più comuni o per evitare un’evoluzione in patologie più serie?
Raffreddore: il raffreddore comune, è normalmente caratterizzato da tosse, congestione e secrezione nasale. È in genere una patologia lieve che si autolimita e si può curare con metodi non dannosi come l’aspirazione del naso, irrigazioni nasali, utilizzo di spray con soluzioni saline e l’uso di umidificatori o vaporizzatori. Nei bambini più piccoli sono da evitare antistaminici, decongestionanti nasali, espettoranti o antitussigeni per i possibili effetti collaterali.
Mal di gola: è la sensazione dolorosa localizzata al faringe o ai territori circostanti. In particolare la faringite acuta è la seconda diagnosi più comune in età pediatrica.
La causa più comune di mal di gola è la una forma virale, mentre tra le forme batteriche la faringite streptococcica è quella la più frequente che nella metà dei casi decorre in forma sub-clinica (ovvero segni clinici); per questo motivo quando si presenta un “mal di gola” vanno sempre valutati i possibili sintomi associati (febbre, difficoltà respiratoria, rapidità di insorgenza) ed eventualmente eseguito un tampone faringeo. Nel caso di positività per lo streptococco è infatti necessario iniziare una terapia antibiotica.
Ovviamente in assenza di sintomi associati, sarà sufficiente la sola terapia sintomatica per alleviare il dolore, o controllare la febbre se presente: paracetamolo o antinfiammatori.
Mamma Avvocato dice
Noi per la tosse, quando è tale da disturbare il sonno e le attività della giornata, usiamo uno sciroppo blando, il Seki.
Per il resto, il lavaggio nasale o l’acqua di Sirmione.
Lo scorso anno, ultimo del nido, abbiamo toccato il picco di malattia, sino ad ora, inbvece, va decisamente meglio! Non so se è perchè fa poco freddo o perchè è diventato più forte ma mi piace molto così!!!
Ottimi consigli, grazie