Che il lavaggio delle mani sia una delle pratiche più importanti sia in ambito sanitario che nel nostro quotidiano è noto da tempo: io ne ho già trattato qui. Torno oggi sull’argomento in quanto ricorre la Giornata mondiale dell’igiene delle mani.
Questo evento, lanciato per la prima volta nel 2009 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha lo scopo di migliorare in tutto il mondo l’igiene delle mani in modo da ridurre le infezioni e migliorare la sicurezza di pazienti e operatori sanitari nei luoghi di cura.
Le mani sono un ricettacolo di germi; circa il 20% sono microrganismi non patogeni, cioè che risiedono normalmente sulla cute senza creare danni. A questi, però, possono aggiungersi virus e batteri che circolano nell’aria o con cui veniamo in contatto toccando le più diverse superfici.
I germi infatti possono sopravvivere per ore sulle superfici: giocattoli, telefoni, maniglie, tavoli, tastiere del computer, asciugamani o altri oggetti e da qui essere trasmessi al naso, alla bocca o agli occhi, attraverso le nostre mani.
Questi germi possono essere responsabili di molte malattie, dalle più frequenti e banali, tipo influenza o raffreddore, ad altre più severe (tifo,epatite A, colera, toxoplasmosi etc…).
E’ per questo motivo che il lavaggio delle mani, secondo il Center for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta è la misura più importante per prevenire la diffusione delle infezioni.
Questa procedura deve essere sempre fatta PRIMA di
– mangiare
– maneggiare o consumare alimenti
– somministrare farmaci
– medicare o toccare una ferita
– applicare o rimuovere le lenti a contatto
o DOPO
– aver tossito, starnutito o soffiato il naso
– essere stati a stretto contatto con persone ammalate
– essere stati a contatto con animali
– essere andati in bagno
– aver maneggiato spazzatura
– aver usato un telefono pubblico, maneggiato soldi ecc.
– aver usato un mezzo di trasporto
Il solo passare le mani sotto l’acqua non è però sufficiente; perché il lavaggio sia efficace bisogna usare sapone preferibilmente liquido e acqua corrente calda. Il sapone liquido non essendo esposto all’aria non permette ai germi di proliferare, come invece può accadere sulla una saponetta. Il sapone deve essere applicato su entrambi i palmi delle mani, sul dorso, tra le dita e nello spazio al di sotto delle unghie strofinando per almeno 40-60 secondi. Bisogna poi risciacquare abbondantemente con acqua corrente. Le mani debbono poi essere asciugate con cura. Nei bagni pubblici poi non bisogna toccare rubinetti o maniglie con le mani appena lavate: per chiudere il rubinetto è preferibile usare una salviettina monouso.
In assenza di acqua si possono usare i prodotti igienizzanti o detergenti con azione battericida per le mani. Questi prodotti vanno usati quando le mani sono asciutte, ma senza abusarne perché potrebbero aumentare la resistenza batterica alle infezioni o scatenare irritazioni.
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Faccio sempre in modo che i bambini non tocchino niente quando lavano le mani nelle toilette pubbliche, veri e propri centri di proliferazione per batteri. A scuola quantomeno quest’anno hanno installato degli asciugamani elettrici che garantiscono più igiene.