Questo è un articolo che ho scritto oltre 2 anni fa https://www.mammamedico.it/malattie-infettive/meningite-entro-dicembre-il-primo-vaccino/ Un articolo che aveva dato speranza a molti genitori e in risposta al quale mi erano state raccontate storie che ancora adesso mettono i brividi. Ma sono passati appunto 2 anni e fino a qualche giorno fa del vaccino contro la meningite di gruppo B non c’erano state altre notizie. Poi finalmente, appunto qualche giorno fa, mi arriva la mail dal seguente oggetto “Arriva vaccino contro meningite ceppo B; tutto made in Italy, approvato da Aifa”. Leggo ovviamente incuriosita e speranzosa, riporto la notizia sperando che sia la volta buona!
La meningite è una malattia che spaventa anche solo sentirne parlare, quella meningococcica è la principale causa di meningite in Europa, in particolare quella causata dal meningococco di tipo B, in Italia nel 2011 è stata responsabile del 64% dei casi totali, e del 77% dei casi nei bambini sotto l’anno di età. Può colpire infatti soprattutto i bambini con meno di un anno senza alcun sintomo di preavviso, e può portare al decesso entro 24-48 ore. La letalità è 9-12%, ma senza una adeguata terapia antibiotica può raggiungere il 50%. Ma anche in chi sopravvive può presentare poi danni permanenti, cerebrali, all’udito o amputazione di arti. La prevenzione con la vaccinazione è quindi l’unica difesa contro questa tremenda malattia.
Fino a ieri non c’erano armi, oggi il primo vaccino contro il ceppo B è stato approvato dall’Agenzia italiana del Farmaco; è un vaccino tutto italiano messo a punto dai ricercatori del Centro Novartis Vaccines a Siena. Il vaccino dovrebbe essere disponibile entro la fine dell’anno.
Esistono vaccini in grado di proteggere contro i ceppi di meningococco A, C, Y e W135, ma finora non era disponibile un vaccino contro il meningococco B.
Poiché le fasce d’età a maggior rischio sono due: quella tra 0-12 mesi e quella tra 12-18 anni e la maggior incidenza è tra i 4 e gli 8 mesi per ottenere risultati effettivi nel ridurre il numero di casi, la prima barriera deve essere posta a 2 mesi. Adesso è compito delle autorità competenti inserire il nuovo vaccino nei calendari vaccinali regionali e nell’ambito del prossimo Piano Vaccinale Nazionale.
Per quanto riguarda invece la tollerabilità e l’ immunogenicità del nuovo vaccino è stato messo in atto un vasto programma clinico con il coinvolgimento di oltre 7000 in 11 istituti diversi e in Italia circa 1.500 tra neonati, bambini e adolescenti. A partire dai due mesi di età, il nuovo vaccino offre diverse opzioni che possono essere integrate nelle altre vaccinazione di routine.
Mamma Piky dice
Io ne ho il terrore!
Mamma Medico dice
ti capisco…