Ho sempre scritto di vaccini nell’ambito della prevenzione, ho detto in diversi post di aver vaccinato i miei figli, ho risposto a domande di mamme e papà sui vari siti online o sulle pagine dei social network, ma non ho mai preso ufficialmente ed espressamente una posizione. Ecco credo sia arrivato il momento di farlo. Perché oggi? Perché siamo passati da un calo dei vaccini sia per le vaccinazioni obbligatorie (anti-difterica, anti-polio, anti-tetanica, anti-epatite B), che per alcune di quelle raccomandate, segnalato dall’Istituto superiore di sanità, alla corsa e all’ansia di effettuare nel più breve tempo possibile quelli per la meningite, anche agli adulti. Dicesi psicosi. Dicesi contraddizione. Si muore di meningite ma si muore di pertosse. E i recenti fatti di cronaca lo confermano. E il rischio difterite, malattia che si credeva per altro quasi del tutto scomparsa, dove lo mettiamo? E il morbillo con le sue pericolosissime complicanze?
I vaccini sono fra le scoperte scientifiche più importanti per l’umanità, eppure la loro efficacia e utilità continua a essere messa in dubbio da una parte dell’opinione pubblica.
Le informazioni errate sono raccolte su siti web o opuscoli ‘non attendibili’ che lanciano allarmi su “possibili effetti collaterali”, su ingredienti ‘pericolosi’ o, peggio, su legami con l’insorgenza di questa o quella malattia.
Ho recuperato pertanto un vecchio articolo redatto dalla Sip (l’autorevole società italiana di pediatria) in cui era indicato il decalo antibufale che riporto senza troppe modifiche (non per copiare ma per informare):
- I vaccini contengono ingredienti e additivi pericolosi.
I vaccini sono composti da molti elementi; oltre all’antigene ‒ cioè il principio attivo virus o batterio attenuato o inattivato- sono presenti un liquido di sospensione (spesso acqua distillata sterile o soluzione fisiologica sterile) e conservanti (generalmente sali di Alluminio). L’uso di conservanti a base di mercurio è stato completamente abbandonato nel 2002. Sono presenti anche stabilizzanti come albumina e gelatina e infine antibiotici, utilizzati in dosi molto basse per prevenire la crescita batterica. Tutte queste sostanze sono presenti in quantità minimali e nella stragrande maggioranza dei casi non costituiscono alcun problema per la salute. Saltuariamente si possono verificare reazioni allergiche locali , per altro note e su cui tutti vengono informati prima della somministrazione del vaccino stesso. - le malattie infettive stavano già scomparendo prima dell’introduzione dei vaccini
molti credono che le malattie infettive siano scomparse o ridotte grazie al miglioramento delle condizioni economiche e sanitarie. In realtà non è così. Un esempio per tutti è la poliomielite scomparsa solo dopo l’introduzione su vasta scala del vaccino anti-polio negli anni ’60. - i vaccini non sono efficaci, non proteggono il 100% dei vaccinati
Proprio perché i vaccini non hanno un’efficacia del 100% bisogna avere e mantenere percentuali di coperture vaccinali sempre alte. Anche grazie ai vari richiami previsti nel corso della vita adulta, è possibile avere un numero sempre maggiore di soggetti immunizzati, impedendo a virus e batteri di trasmettere malattie infettive anche alle persone che non hanno risposto in maniera efficace ai vaccini. Questa condizione viene definita con il nome di “immunità di gregge”. Anche alcune malattie infettive, peraltro non conferiscono una protezione per tutta la vita. - i vaccini causano l’autismo
A oggi dai tantissimi studi scientifici effettuati non emerge alcun dato su possibile nesso di causalità tra vaccini ed autismo. L’unico studio che riportava un legame causale fra vaccino contro morbillo-parotide-rosolia e autismo si è rivelato gravemente lacunoso, al punto che lo stesso autore dello studio, un medico britannico, nel maggio 2010 è stato radiato dall’Ordine professionale mentre il suo studio è stato ritrattato dalla prestigiosa rivista su cui era stato pubblicato. Anche l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si è pronunciato ribadendo che “i dati epidemiologici disponibili non mostrano alcuna evidenza di un legame tra vaccino MPR e disordini dello spettro autistico”, come pure “non esiste evidenza che qualunque altro vaccino pediatrico possa aumentare il rischio di questi disturbi”. - tutte le persone vaccinate contro l’influenza la prendono lo stesso
La vaccinazione anti-influenzale è in grado di ridurre complicanze, ospedalizzazioni e morti. Si può contrarre l’influenza anche se si è vaccinati per tre motivi: a) ci vogliono circa due settimane affinché la protezione generata dalla vaccinazione sia ottimale, e durante questo lasso di tempo è possibile contagiarsi. b) i virus dell’influenza mutano spesso e può capitare che vi sia una leggera differenza tra i ceppi vaccinali e i virus in circolazione c) gli anziani rispondono meno bene alla vaccinazione nonostante, se la contraggono, i rischi di complicazioni siano nettamente ridotti. - i vaccini sono inutili, le malattie infettive sono state debellate dai miglioramenti della qualità della vita
Le malattie infettive non sono state completamente debellate, solo il vaiolo è scomparso ma solo grazie al vaccino. Molte altre si sono fortemente ridotte in Occidente e potrebbero essere debellate solo con una vaccinazione di massa. - la maggior parte delle malattie prevenibili con le vaccinazioni sono scomparse o quasi: perché dovrei vaccinare mio figlio inutilmente? Innanzitutto perché quasi scomparse non vuol dire che lo siano del tutto,e in Europa e nel mondo di molte malattie si verificano ancora focolai infettivi. La vaccinazione resta un importante strumento di prevenzione che con un unico gesto permette di offrire sia una protezione individuale e sia una protezione della collettività. L’ OMS recentemente ha dichiarato che i vaccini prevengono più di 2,5 milioni di morti ogni anno e che i bambini, essendo maggiormente a rischio di contrarre malattie prevenibili con i vaccini, vanno protetti sin dai primi mesi della loro vita.
- tanti vaccini somministrati in un’unica puntura sono dannosi
Questo “falso mito” è stato sfatato sulla base delle conoscenze dell’immunologia. Il sistema immunitario del neonato è in grado di rispondere in maniera eccellente già poche ore dopo la nascita, come testimoniato dalla risposta protettiva nei confronti del vaccino contro l’epatite B somministrato nei nati da mamma con HBV dopo il parto. Il nostro sistema immunitario è in grado di riconoscere e di rispondere ad un elevatissimo numero di antigeni; ogni bambino avrebbe la capacità teorica di rispondere a circa 10.000 vaccini contemporaneamente. Quanto alla falsa credenza riguardo all’indebolimento o alla sovra-stimolazione del sistema immunitario in concomitanza della somministrazione multipla di vaccini, numerosi studi hanno ormai dimostrato come la risposta umorale sia simile per le somministrazioni multiple e per le somministrazioni singole per la maggioranza dei vaccini attualmente in commercio. - troppi vaccini possono sopraffare e indebolire il sistema immunitario, soprattutto nei bambini più piccoli
Fin dalla nascita, il nostro sistema immunitario incontra migliaia di virus e di batteri e produce anticorpi diretti contro gli antigeni che li compongono. Sappiamo che per mezzo degli anticorpi è in grado di riconoscere contemporaneamente almeno cento miliardi di antigeni. Negli anni ’80 dello scorso secolo iniettavamo più di 3000 antigeni per vaccinare contro 7 malattie (difterite, tetano, pertosse, polio, morbillo, parotite e rosolia). Grazie ai progressi delle biotecnologie, i vaccini sono molto più purificati: oggi iniettiamo 150 antigeni soltanto per vaccinare contro 14 malattie (alle precedenti si sono aggiunte emofilo, epatite B, varicella, pneumococco, meningococco B e C, rotavirus). Sono numeri che impegnano ben poco il sistema immunitario - l’infezione naturale è meglio della vaccinazione. prima del vaccino tutti facevano il morbillo, la rosolia e nessuno è mai morto per questo
I vaccini non sono contrari alla natura, ma agiscono proprio utilizzando i meccanismi di difesa naturali, stimolando una risposta immunitaria naturale atta a produrre anticorpi contro i virus e i batteri. Prima che esistessero le vaccinazioni, talvolta i bambini morivano o andavano incontro a gravi complicanze, ed è per questo che è stato studiato il miglior modo per evitare le malattie infettive. Perciò i vaccini sono una conquista evitando ogni anno 3 milioni di morti in tutto il mondo. Ad esempio, l’infezione naturale da morbillo provoca l’encefalite in uno su 1.000 bambini infettati e provoca la morte in 2 su 1.000 individui infettati. Al contrario, la vaccinazione MMR (morbillo, parotite e rosolia) può provocare come complicanza una grave reazione allergica solo in uno su 1.000.000 di soggetti vaccinati. Perciò i benefici della immunità acquisita con le vaccinazioni raccomandate, superano straordinariamente i gravi rischi della infezione naturale. Non dimentichiamo inoltre che alcune malattie se contratte in età adulta o in gravidanza provocano ben altri sintomi o rischi. In conclusione è molto più sicuro vaccinarsi piuttosto che subire la malattia naturale.
Lascia un commento