In Italia sono circa sei milioni pari a oltre il 10% della popolazione totale, le persone che si ammalano di gozzo, una malattia legata alla carenza di iodio che determina un ingrossamento della tiroide. Tale carenza può inoltre provocare anche gravi deficit cognitivi e psicomotori soprattutto fra i giovanissimi ed il modo migliore per prevenire questi disturbi è una dieta che includa pesce di mare, crostacei e molluschi durante tutto l’anno, alimenti che invece vengono consumati di rado soprattutto nelle scuole.
Nell’ambito del Progetto italiano contro la carenza di iodio in pediatria è stata realizzata un’indagine su mille bambini delle scuole primarie e secondarie di I grado di 10 città italiane (Milano, Torino, Genova, Bologna, Pisa, Roma, Napoli, Potenza, Bari e Cagliari), chiedendo loro cosa sapessero dello iodio. I risultati hanno evidenziato che solo 1 su 5 sa che ce ne è molto nel pesce mentre molti sono convinti che sia presente nella carne e nelle verdure.
Nelle mense scolastiche, come previsto dalla legge, viene servito regolarmente il pesce, anche se piuttosto di rado mentre a casa quasi tutti mangiano il pesce saltuariamente e solo il 14,7% lo mangia più volte alla settimana.
Oltre al pesce alcuni alimenti in particolare sono ottime fonti di iodio:
- Mirtilli rossi
- Yogurt biologico:una tazza fornisce 90 microgrammi di iodio (il 60% del fabbisogno giornaliero)
- Fagioli: una tazza di fagioli bianchi cotti, fornisce il 42% del fabbisogno quotidiano
- Alghe: una porzione da 50 grammi di alcuni tipi specifici contengono oltre il 100% del fabbisogno giornaliero.
- Consumare solo sale iodato; il sale marino infatti non contiene di per sé iodio, serve assumere sale iodato, cioè sale cui viene aggiunto lo iodio, che è un minerale naturale.Al contrario soia, spinaci, cavoli, ravanelli, spinaci, mandorle, pinoli, nocciole ed arachidi bloccano l’assunzione di iodio e limitano la capacità della tiroide di regolare il metabolismo.
River dice
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