Ultimamente ho partecipato a diverse conferenze sull’uso della tecnologia da parte dei nostri figli; se ne è parlato anche all’evento mammacheblog, ho comprato il libro “generazione tablet” e con papàchef abbiamo regalato a supernano il primo tablet per il compleanno. 9 anni. Abbiamo a lungo riflettuto sulla scelta non essendo convintissimi, ma a parte assecondare un grande desiderio, abbiamo cercato di insegnare a nostro figlio anche di farne un uso didattico. Non solo la app di youtube o clash of clans, ma anche wikipedia o google.
Nonostante abbia un blog da ormai 5 anni io mi sento una tardiva digitale: basti pensare che quando ho comprato il primo smartphone e mi hanno parlato di wapp, sono caduta dal pero, per convertirmi alla macchina fotografica digitale papàchef ha dovuto aspettare la nascita di supernano e comprare di nascosto il primo navigatore satellitare. Lui si che è un tecnologo.
I miei figli invece sono dei veri nativi digitali. Touch, app, pin, password, sono il loro pane quotidiano. A volte troppo. Aggiungerei. E sono in buona/cattiva compagnia.
E forse lo studio condotto negli USA è superfluo. Studio presentato al convegno annuale delle Pediatric Academic Societies, organizzato a San Diego dove i ricercatori dell’Einstein Medical Center di Filadelfia hanno illustrato i dati sull’uso di smartphone e tablet da parte di bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 4 anni. I genitori dei piccoli hanno compilato un questionario di 20 domande da cui è emerso che il 97% di loro ha un televisore, l’83% possiede un tablet, il 77% uno smartphone e il 59% un acceso a Internet, ma ciò che ha sorpreso gli autori è stato l’apprendere che i bambini utilizzano questi apparecchi già a partire dai 6 mesi di età. È emerso infatti che già nel primo anno di vita il 36% dei bambini ha provato ad utilizzare un touch screen e il 24% a parlare al telefono, mentre prima di compiere 1 anno il 15% dei bambini ha anche già utilizzato una app, mentre il 12% si è già cimentato in un videogioco e questo in alcuni casi anche per 30 minuti. Con il passare dei mesi poi, il tempo speso dai bambini ad usare apparecchi tecnologici aumenta, tanto che il 26% dei piccoli di 2 anni e il 38% di quelli di 4 anni li utilizza almeno un’ora al giorno. Il motivo di questo uso smodato è facile da intuire: gli apparecchi tecnologici fungono da “baby sitter” quando i genitori in faccende domestiche o commissioni e da “camomilla” per i piccoli irrequieti o in situazioni “sociali” (vedi al ristorante). Pochi genitori si sono però mostrati interessati di capire se questa abitudine fosse giusta: secondo l’American Academy of Pediatric è meglio evitare di intrattenere i bambini con televisione, computer e smartphone almeno fino ai 2 anni di età.
Secondo me oggi i bambini giocano troppo con tutti questi smartphone, tablets, etc. invece di giocare fuori nella natura come una volta…i smartphone limitano la creatività.