Ore 11, siamo pronti per uscire. Microba inforca gli occhiali da sole e guardandosi allo specchio esclama:”sono bella!”. La guardo esterrefatta perché nonostante tutto io mi stupisco ancora ad ogni sua frase, e le chiedo chi glielo abbia detto. Serafica la sua risposta:”Tu”.
Ah, ecco. ..
E allora mi è subito venuto in mente l’articolo letto qualche giorno fa in merito ad una campagna del governo inglese contro i ”falsi miti” dell’immagine diffusi su media e pubblicità.
Vengono criticati gli attuali canoni di bellezza che possono portare i giovani al rifiuto del proprio corpo o addirittura a patologie come l’anoressia. La statistica ci dice che un ragazzo su cinque, fra i 10 e i 15 anni, non e’ soddisfatto del suo corpo.
E secondo il sottosegretario alle Pari Opportunità britannico, Jo Swinson, il problema potrebbe avere la sua origine fin dalla tenera età e proprio in famiglia; addirittura dire al proprio figlio ”sei bello” e riempirlo di complimenti sul suo aspetto fisico potrebbe ridurre in eta’ adulta la sua autostima e causargli seri problemi psicologici. Invece di fare apprezzamenti su quanto i figli siano belli o vestano bene, sempre secondo il politico, sarebbe meglio apprezzare la loro capacita’ nel quotidiano, nel fare giochi tipo puzzle, o premiare la loro curiosita’ nel fare domande.
Vero che nella maggior parte dei casi i media propongono immagini di ragazze che con noi comuni mortali non hanno nulla in comune, che soprattutto con l’avvicinarsi della stagione estiva tutto sembra concentrato su come combattere il grasso e ottenere un corpo perfetto, ma è altrettanto vero che nell’età dell’adolescenza ben pochi accettano e amano il loro corpo. E questo indipendentemente dai complimenti più o meno numerosi ricevuti negli anni dell’infanzia dai nostri genitori.
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