Nonostante in apparenza la spiaggia non riservi alcun pericolo per i bambini, in realtà, come tutti i luoghi, sono numerose le insidie nascoste, alcune delle quali, se non tenute in seria considerazione, possono rivelarsi davvero dannose per la salute dei piccoli. Ogni anno, infatti, in Europa sono circa 5.000 i bambini tra 1 e 4 anni che perdono la vita per annegamento e nel mondo sono circa 175.000 le vittime tra 0 e 17 anni. Il problema, quindi, non va sottovalutato e pur sapendo che i bambini fremono dalla voglia di entrare in acqua non appena arrivati in spiaggia, è importante tenere in considerazione alcune regole.
- Valutare le capacità natatorie. Saper stare a galla non significa necessariamente saper nuotare. E anche se il piccolo sa nuotare, è importante controllarlo sempre con lo sguardo e richiamarlo se si dovesse allontanare troppo dalla riva. Anche nel caso in cui, però, stia sul bagnasciuga, bisogna comunque sorvegliarlo: un’onda anomala potrebbe travolgerlo e farlo bere o fargli perdere il controllo del proprio corpo anche solo procurando uno spavento.
- Mai da solo in acqua: anche i ragazzini più grandi è bene che non vadano mai da soli in acqua bensì in gruppo, in tratti di spiaggia non sorvegliati.
Un crampo, un’onda improvvisa, un trauma anche leggero in acqua possono essere causa di problemi e possibile annegamento. - Evitare gli sbalzi termici: il bambino va fatto entrare in acqua molto gradualmente, bagnandogli prima gambe e braccia, quindi la pancia e il collo per evitare un impatto troppo brusco caldo-freddo. Inoltre, se il bimbo trema o ha un colorito livido e le sue mani sono “scottate” dall’acqua, bisogna farlo uscire immediatamente e lasciarlo per qualche tempo al sole a scaldarsi.
- Non bere acqua o bibite ghiacciate prima di entrare in acqua e non fare il bagno dopo pasti abbondanti.
- Non forzare mai le proprie prestazioni. In caso di stanchezza, crampi meglio evitare di nuotare troppo al largo.
- Fare molta attenzione ai tuffi. Prima di tuffarsi dagli scogli, controllare sempre la profondità dell’acqua ed escludere la presenza di eventuali massi nell’arco di almeno 4/5 metri.
- Attenzione al tempo: non entrare in acqua se le condizioni meteorologiche sono difficili o il mare particolarmente agitato.
Mamma Piky dice
Molte volte passo per quella ansiosa ma credo che siano proprio le situazioni di relax le più pericolose. Ci si riposa, si abbassa la guardia ed il pericolo e’ dietro l’angolo.
Rosa dice
Acc… Arrivo in ritardo! Va beh ne faccio tesoro per l’anno prossimo!