Il titolo vale più di mille parole: “Diamoci una mossa”.
Leggere dell’allarme lanciato dal Ministero della Salute appunto sull’obesità e la sedentarietà dei bambini italiani, mi fa un po’ effetto. I miei figli sono tutt’altro che obesi e in quanto a sport devo mettere un freno alle loro richieste: 3 sport alla settimana per Supernano mi sembrano un buon numero, in quanto a microba è già iscritta a nuoto ma ha già fatto sapere che vuole fare danza. Il dramma sarà se alla lezione di prova non viene confermata: il corso parte dai 4 anni e per quanto lei intellettivamente sembri più grande ha la motricità di una bimba di 3. Detto questo è evidente che noi non abbiamo bisogno di sollecitazioni ministeriali. Ma non tutti i bambini sono uguali.
A partire dai 6 anni, da quando incomincia la scuola, il bambino può incorrere nel rischio della sedentarietà: le ore trascorse seduti a scuola, quelle per i compiti a casa, il tempo trascorso davanti a televisione e videogiochi possono impigrire il bambino e condizionarne il benessere e l’equilibrio psicofisico presente e futuro. Nonostante negli ultimi tempi la percentuale di bambini in età scolare che pratica attività fisica è in lieve aumento rispetto agli anni precedenti, rimangono alti i numeri che indicano tra i più piccoli il permanere di abitudini alimentari scorrette e di comportamenti sedentari, tanto che nel 2012 era in sovrappeso il 22,2% dei bambini e il 10,6% era obeso.
I bambini che svolgono una regolare attività fisica (sport di gruppo o individuali, giochi all’aria aperta, ginnastica) dimostrano una maggior fiducia nelle proprie possibilità, sono portati a una maggior autostima, alla facilità nei rapporti sociali, a una maggior sopportazione dello stress. Inoltre, l’esercizio fisico comporta migliore mobilità articolare, tonicità muscolare e corretta postura. L’attività sportiva deve essere proposta o sollecitata anche ai più pigri o meno portati.
Per quanto riguarda lo sport più idoneo per ciascun bambino sarebbe utile che i genitori facessero sperimentare al figlio nel primo triennio della scuola elementare diverse discipline così da far scegliere in base delle proprie preferenze, abilità e caratteristiche psico-fisiche. Il ministero segnala inoltre che è opportuno non esagerare con le ore di allenamento settimanali e preferibilmente non superare le 2-4 ore alla settimana per i bambini fino ai 10-12 anni.
Il nuoto viene consigliato dai pediatri fin dalla primissima infanzia, essendo uno sport completo e che si presta a essere praticato fin da piccolissimi.
In generale, fino ai 7-8 anni sarebbe opportuno che il bambino praticasse attività complete e che coinvolgono in maniera bilanciata i diversi apparati: atletica leggera, nuoto, ginnastica. Oppure, nel caso di sport “asimmetrici” come la scherma, il tennis, il tiro con l’arco o di attività che sollecitano in modo particolare la schiena (ad esempio la danza e la ginnastica artistica), sarebbe utile associare uno sport che possa compensare e ridistribuire l’impegno.
Vi sono poi sport che si possono consigliare per prevenire o correggere atteggiamenti viziati o anomali della postura in età evolutiva (detti “paramorfismi” muscolo-scheletrici):
- nuoto
- pallacanestro
- pallavolo
- ginnastica di base propedeutica per tutte le discipline sportive
Le discipline sportive collettive (calcio, pallavolo, pallacanestro, pallanuoto e i meno comuni, per i giovanissimi, rugby, pallamano, hockey) sono in genere apprezzate dai bambini dai 7-8 anni in poi in quanto riescono a coniugare con l’impegno atletico l’aspetto ludico e lo spirito di squadra, mentre al contrario, gli sport individuali (ginnastica, sci, nuoto, ciclismo, canottaggio, scherma, arti marziali) richiedono la capacità di resistere alla fatica, la capacità di concentrazione, il senso di responsabilità. Potrebbero dunque non essere indicati per tutti i bambini.
Nello scegliere uno sport il bambino deve essere orientato tenendo conto dell’indole, dei suoi gusti e dele sue potenzialità non in base alla moda o alle conoscenze. Bisogna inoltre ricordare di non caricare il piccolo di aspettative perché lo sport, qualsiasi esso sia, deve servire ad aiutare il bambino nella crescita e a sviluppare rispetto per se stesso e per gli altri.
simona dice
Ciao! ! Grazieper i consigli! Per labtua piccolina ti suggerisco eventualmentecdi provare la ginnastica ritmica che coniufa danza ckassica e ginnastica e fino oltre i 6 anni lavora per esercizi a squadre. Se cerchi su YouTube Farfalkecritmica pesaro troverai i video della nazionale, sono molto belli. La mia cucciola ha iniziato l’anno scorso a tre anni
Mamma Medico dice
grazie. bella idea. mercoledi’ prossimo ha la lezione di prova di “gioco danza”, è comodo perchè la palestra è vicino alla scuola e a casa e andrebbe come un’amichetta. ma appunto prendendo dai 4 anni non è certo che la possa iscrivere. nel caso terrò a mente il tuo consiglio!
Mamma avvocato dice
Non sono molto d’accordo con l’idea di far cambiare spesso sport ai bimbi.
Se si tratta di fare una o due lezioni di prova e poi scegliere ok, però una volta deciso, secondo me, salvo casi di particolare disagio, non bisognerebbe cambiare l’anno successivo ma andare avanti almeno tre o quattro anni.
Altrimenti, secondo me, il messaggio che passa e’ che conta l’entusiasmo iniziale e la novità, l’eccitazione del nuovo ed una volta “bruciata” l’emozione e’ bello ricominciare.
Invece, a mio parere e per la mia esperienza personale, il bello viene quando e’ già da un po’ che pratichi uno sport e capisci che per avere grandi e durature soddisfazioni (e non parlo di risultati) bisogna avere determinazione, pazienza e costanza.
A parte queste considerazioni, lo sport e’ essenziale, secondo me, per ogni bambino!!!
chiara dice
Bello e interessante, questo blog! 🙂 Sono d’accordo: i miei figli hanno cominciato a fare sport verso i sette anni (due basket e due atletica) e hanno poi continuato nel tempo. Gli sport di squadra, oltre a fare bene, come tutti gli sport, sono un ottima occasione per socializzare e, se si ha un bravo allenatore, imparare a giocare con gli altri!
Viviana B dice
Bello e interessante il suo blog, complimenti!
Non sono del tutto d’accordo con lei per quanto riguarda le arti marziali: certo, molto dipende da come e da chi vengono insegnate, ma in base alla mia esperienza personale posso affermare che queste discipline possono essere praticate con grande divertimento e beneficio anche da bambini piccoli. In alcuni casi la pratica – ovviamente in modo molto ludico – inizia già dai 4 o 5 anni.
Le arti marziali hanno il grande pregio di affiancare allo sviluppo fisico – che avviene in modo armonioso, non trattandosi di discipline “asimmetriche” – anche un equilibrato sviluppo emotivo e psicologico ma forse, più che le mie parole, vale l’esperienza dei nostri “cuccioli del T’Ienshu”. 🙂