È l’Allarme di Save the children: i nostri bambini stanno troppo fermi e mangiano male e la situazione è peggiorata con le difficolta’ economiche famiglie.
Forse è proprio mancanza di interesse come dichiarano il 35% dei genitori intervistati nella ricerca su ”Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi” realizzata da Ipsos per Save the Children e Mondelēz in Italia.In generale, il 39% dei ragazzi attribuisce scarsa importanza allo sport e, nonostante la crisi, quattro ragazzi su dieci si muovono abitualmente in auto, pochi a piedi, ancora meno in bici. Il 73% sta in casa nel tempo libero la maggior parte guardando da 1 a 3 ore al giorno la TV. Il 10% in più dei genitori rispetto allo scorso anno attribuisce la causa alla mancanza di spazi all’aperto dove incontrarsi con gli amici.Ho scritto diversi post sulla necessità di far praticare attività sportive ai bimbi fin da piccolissimi, sull’assenza di controindicazioni per i bambini sani e sulle varie tipologie di attività sportiva nelle varie età.
Supernano è un vero sportivo, durante la settimana si dedica a diversi sport anche perché dopo 8 ore sui banchi di scuola ha bisogno di sfogarsi e voglio che la sua energia sia incanalata in modo costruttivo.
Non nego che fra i corsi suoi e quelli di microba le iscrizioni a settembre sono state un bel salasso economico. E capisco che i primi tagli siano proprio le attività sportive dei ragazzi in caso di crisi. Quello che capisco meno è il non far praticare attività a “costo 0”. E intendo la corsa al parco dopo la scuola o il giro in bicicletta durante il week end. Ovviamente durante la bella stagione. Ma se penso che noi viviamo all’aperto, pur abitando a Milano da marzo a ottobre…
Secondo la ricerca però nel 28% dei casi, la rinuncia all’attività sportiva è determinata dalle difficoltà economiche della famiglia: un dato purtroppo in aumento del 13% rispetto al 2012.
In occasione del rilancio del progetto ”Pronti, partenza, via!” di Save the Children Italia, avviato 3 anni fa e che proseguirà per tutto il 2014, per favorire la pratica motoria e l’educazione alimentare nelle periferie di 10 città italiane sono state raggiunte 70 mila persone, tra genitori e bambini; sono stati coinvolti 1.400 professionisti e sono state rimesse in opera 10 aree sportive e verdi a Torino, Genova, Milano, Aprilia, Ancona, Sassari, Napoli, Bari, Palermo e Catania. Sono stati recuperati campi da gioco, percorsi sportivi, spazi verdi, campi polivalenti, skate e roller park, piste podistiche e ciclabili con l’obiettivo di farne luoghi aperti a tutto il quartiere, contro l’emarginazione.
Viviana B. dice
La Scuola presso la quale mi alleno io ha messo a punto, già diversi anni fa, questo programma low cost per adolescenti proprio per venire incontro alle esigenze un po’ di tutti. La crisi c’è e da qualche parte le famiglie devono pur tagliare, ma è bene che si sappia che alcune possibilità ci sono, senza spendere cifre esorbitanti.