I principali cambiamenti nell’alimentazione, dopo l’anno di età, riguardano soprattutto il progressivo inserimento di tutti gli alimenti in forma solida nella dieta ma anche l’adattamento alla frequenza dei pasti dell’adulto. Mentre durante il primo anno di vita le mamme si rivolgono al pediatra anche per l’alimentazione, dopo il primo anno in genere si dà al bambino quello che mangiano i genitori e ciò che la famiglia è abituata a mangiare. Da qui le ansie genitoriali in quanto spesso a questa età il bambino non mangia o rifiuta i cibi proposti. Spesso infatti è interessato e distratto dal mondo che lo circonda, ed il cibo non è più il suo interesse principale. Inoltre in questo periodo cala la velocità di crescita, e quindi può ridursi anche l’ appetito. Il passaggio poi ad una alimentazione diversa può richiedere un certo periodo di adattamento.
Questa “inappetenza” di solito non lascia conseguenze, ed infatti la crescita continua ad essere regolare. Durante il primo anno di vita il neonato triplica il suo peso alla nascita. È sbagliato aspettarsi la stessa velocità di crescita dopo il compimento del primo anno di vita in quanto tra i 12 e i 24 mesi il peso deve aumentare poco più del 20%.
L’alimentazione deve essere variata e ben bilanciata alternando quotidianamente tutti i principi nutritivi in quantità adeguate per evitare carenze. Continua a leggere: L’alimentazione dopo l’anno d’età…
Sangue nelle feci dei bambini: possibili cause
Quando microba era molto piccola (non che ora sia grande, ma in confronto…), comunque poco dopo i due anni ebbe un periodo in cui era stitica, non ne ho mai capito effettivamente il motivo dato che la sua dieta non aveva subito modifiche, aveva tolto senza colpo ferire il pannolino sia di giorno che di notte e apparentemente non aveva disagi psicologici. Era un circolo vizioso, più non si scaricava più aveva mal di pancia e dolore all’ano, più aumentava la paura ad andare in bagno. Un incubo. Peggiorato dalla comparsa di sangue. E a quel punto un po’ di apprensione non mancò neppure a me. La telefonata alla super amica pediatra mi rassicurò: “sarà una piccola ragade, non ti preoccupare”. Mi consiglio uno sciroppo emolliente per almeno un mese, fino alla normalizzazione delle feci a cui io associai creme di tutti i tipi che microba pretendeva prima di “far la cacca”. Finchè come d’incanto stipsi e sangue scomparvero.
È indubbio che la presenza di sangue in qualsiasi parte del corpo dei nostri bambini faccia paura anche se spesso poi la causa è banale. La presenza di sangue nelle feci o nel pannolino di un lattante solitamente mette molto in allarme i genitori. Tuttavia le patologie che più frequentemente provocano feci ematiche sono fortunatamente poco gravi a questa età.
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ll sole in gravidanza? Meglio non esagerare
Quando ho scoperto di aspettare supernano ero alla vigilia della partenza per le vacanze e la prima domanda che mi sono posta era se potessi prendere il sole. Alla prima gravidanza si hanno mille ansie e allora mi venne in aiuto un’estate supernuvolosa; con microba le cose andarono diversamente: scoprii il suo arrivo già abbronzata dal sole della Puglia. E continuai ad abbronzarmi.
In entrambi i casi i “fagiolini” erano ben nascosti. Ma spesso sulle spiagge tante future mamme espongono con nonchalance e orgoglio il loro pancione. Ed è ovvio chiedersi se ci siano problemi ad esporsi a tutto quel sole.
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Bimbi schizzinosi a tavola
Ho letto questo articolo con l’illusione di avere qualche indicazione comportamentale sul come trattare a tavola mio figlio. Ho scritto illusione perché tale è rimasta. Supernano a scuola non mangia. Quasi mai. Talora neppure il pane. Si giustifica dicendo che il cibo della scuola non gli piace. Io da un lato lo capisco e gli do anche ragione. Non amo mangiare in mensa, ho pessimi ricordi della mensa scolastica dove eri obbligata a finire tutto e dove escogitavo mille stratagemmi per evitarlo: dal tagliare in maniera minuta il cibo al nascondere i pezzi più solidi sotto i piatti o in tasca. Non sono certo io in grado di obbligare mio figlio anche se papàchef sostiene che dovrei avere più polso…
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Mamma che latte! Parte la campagna di promozione dell’allattamento al seno
Mi sono sempre fatta promotrice dell’allattamento al seno, ne ho scritto in diversi post e non mi sono mai tirata indietro nel raccontare la mia esperienza, di quanto all’inizio, con il primo figlio sia stata dura, di quanto spesso mi sia trovata sola, di quanto sarebbe stato molto più facile cedere al biberon. Ma ho sempre creduto nel valore aggiunto del latte materno, non tanto per le varie dicerie sulla maggiore intelligenza dei bimbi allattati al seno rispetto ai bimbi allattati artificialmente o sulla protezione dall’autismo (per citare alcuni esempi di articoli usciti in questi anni) ma in quanto è il solo alimento che si adatta perfettamente (per digeribilità, apporto nutritivo, garanzie igieniche) alla fisiologia del neonato durante tutta la crescita perché il suo contenuto varia durante il giorno e nei primi mesi. Contiene inoltre anticorpi e altri fattori protettivi che aiutano il bambino a combattere le infezioni.
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