Estate tempo di frutta. Dolce succosa e … rischiosa. Chi presenta delle poliallergie deve infatti prestare attenzione anche ad alcuni cibi, fra cui la frutta in quanto esistono casi di reazioni allergiche, caratterizzate da edema delle labbra e della bocca che si manifestano immediatamente o al massimo entro una mezz’ora o un’ora dal contatto con l’alimento. È la cosìdetta Sindrome Orale Allergica che causa prurito, fomicolii e gonfiore alle labbra che possono estendersi a palato e lingua.
Si tratta di cross-reattività con allergeni pollinici ai quali il soggetto era già sensibilizzato. Le cosiddette allergie crociate sono un disturbo causato da una reazione crociata tra pollini di alcune famiglie e diversi alimenti. Questo fenomeno si manifesta perché in molti alimenti sono presenti molecole proteiche simili a quelle che si trovano nei pollini o negli acari della polvere. Tali molecole vengono riconosciute dal sistema immunitario che manifesta una risposta eccessiva. A scatenare questa risposta sono porzioni delle proteine presenti nella sostanza cui si è allergici. Nel caso delle allergie crociate questi frammenti sono presenti in proteine di origine diversa, ad esempio di un polline e di un frutto. Capita così con una certa frequenza che chi è allergico a un polline lo sia anche a un cibo. Continua a leggere: Estate, frutta, attenzione alle allergie…
Allergie nei bambini: un aiuto viene dai probiotici
A casa di mammamedico fortunatamente non si sono mai manifestati casi eclatanti di allergia. Microba è stata a lungo tormentata dalla dermatite atopica ma non ho ritenuto opportuno farle fare dei test allergologici sia perché la dermatite atopica nella maggior parte dei casi ha poi una sua risoluzione spontanea, sia perché nel caso di microba, non ha associato altri sintomi (rinite, congiuntivite, etc). Ma come ho avuto già modo di dire, negli ultimi anni soprattutto nelle società con elevato livello d’industrializzazione, si è verificata una progressiva crescita dell’insorgenza di patologie autoimmuni e di patologie su base allergica.
Le cause di questo incremento, paradossalmente, vanno in parte ricercate nel netto miglioramento delle nostre condizioni di vita, con elevati standard igienici, la possibilità di ridurre il numero di infezioni e di combatterle con i farmaci. Tutti questi fattori hanno indebolito la risposta immunitaria del nostro organismo alterandone certamente la capacità di reazione.
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La prevenzione delle allergie inizia già in gravidanza
Proprio nei giorni in cui è stato pubblicato il nuovo decreto per cui alcuni (molti) esami (tra cui i test allergologici) non possono essere più mutuabili se i pazienti non hanno determinate caratteristiche o patologie, viene pubblicata la notizia che negli ultimi 20 anni la percentuale di bimbi allergici, in Italia, è più che triplicata.
Ci si ammala di più, pretendiamo, giustamente, un’ ottima sanità, poi non riusciamo a prenotare in tempi ragionevoli o ad avere la prestazione per motivi burocratici.
E qui si ferma la mia polemica…
Tornando alla notizia, un bambino italiano su 4 in età prescolare soffre di allergie, ben il 25%. Erano il 7% nel 1995. Non ho ricordi di bambini allergici quando andavo a scuola io.
Le forme più diffuse sono la rinite allergica, che interessa un bambino su 4, seguita dall’asma (circa il 10%) e dalle allergie alimentari che colpiscono il 3% nei primi 2 anni di età. L’impennata maggiore di casi si è avuta però nella dermatite atopica, che in meno di un decennio è aumentata del 6%e oggi interessa oltre un milione di bimbi.
Le cause: l’inquinamento ambientale e gli eccessi di igiene. Continua a leggere: La prevenzione delle allergie inizia già in gravidanza…
La dermatite atopica: una nuova terapia per una patologia multifattoriale
È noto da sempre il detto “il genitore è il mestiere più difficile del modo” e nello scriverlo mi sento anche un po’ vecchia. Sento infatti ancora la voce dei miei:”vedrai, sarai genitore anche tu e comunque la farai sbaglierai”.
Ecco tutto questo mi è tornato in mente nel leggere il titolo di un articolo “con mamme chiocce tante dermatiti nei bimbi”.
E sul momento mi sono anche un po’ adirata: microba ha la dermatite atopica, faccio fatica a curarla, ma io mi sento tutt’altro che una mamma chioccia.
Poi ovviamente sono andata avanti nella lettura.
Secondo gli esperti le madri iperprotettive lavano i figli più volte al giorno anche con saponi aggressivi, per paura dei raffredori usano maglie di lana oppure trasformano la cameretta in un forno rovente o troppo umido. Queste piccole ossessioni di molte mamme italiane nel tempo finiscono per danneggiare la pelle sensibile dei piccoli causando un boom di dermatiti atopiche; io punterei il dito anche su additivi disinfettanti, il separare i vestitini dei piccoli da quelli degli adulti nel lavaggio in lavatrice, l’abitudine a “tenere i bimbi in una campana di vetro”, impedendo di toccare questo o quello. Indubbiamente queste non sono le uniche cause di una patologia multifattoriale.
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Prevenire allergie e diabete: si inizia con allattamento
Di allattamento al seno ho già parlato, anche tanto. E tanto se ne parla. Sui blog, nei forum, sui siti medici. Se ne continuerà a parlare tanto. Per mia esperienza l’unico luogo dove invece si spendono poche parole è proprio quello dove l’argomento dovrebbe essere trattato in maniera più approfondita possibile: dal pediatra. E per pediatra intendo sia lo studio dei pediatri di base sia i pediatri ospedalieri alla dimissione post nascita. Eppure dovrebbero essere proprio i pediatri a confortare, aiutare ed educare le neomamme. A spiegare l’importanza di un allattamento al seno che non dovrebbe essere abbandonato alla minima, comprensibile e normale difficoltà. Da qui il supportare. La prevenzione contro infezioni, allergie o malattie come l’obesità e il diabete inizia infatti con l’allattamento al seno.
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