Non è certo un argomento da fine luglio, ma considerando che fuori diluvia, ci sono 16°C che a giorni alterniamo ai 25-28°C, che microba passa la notte a tossire e il giorno a soffiare il naso, ho deciso di “rispolverare” un evergreen: la tosse del bambino, di cui avevo abbondantemente parlato qui e qui.
La tosse è un meccanismo fisiologico con cui l’organismo cerca di liberare le vie respiratorie dalla presenza di una sostanza che tende ad ostruirli o ad irritarli.
La tosse non è quindi una malattia ma un sintomo dovuto a molte cause diverse: malattie come l’asma o infezioni respiratorie; fattori ambientali come polveri o altri irritanti. È indispensabile pertanto, curarne la causa.
Se però da una parte la tosse rappresenta un utile meccanismo in grado di eliminare il catarro, dall’altra parte può diventare particolarmente fastidiosa, soprattutto quando disturba il sonno del bambino.
In questi casi può essere utile somministrare liquidi caldi (latte con il miele, thè zuccherato, brodo) che decongestionano le vie respiratorie e aiutano il muco a sciogliersi. Inoltre bisogna mantenere ottimale l’umidità della stanza dove soggiorna il bambino (tra il 40-60%), sia usando umidificatori elettrici sia usando le vaschette apposite, ripiene di acqua, da mettere sui caloriferi.
Nei bimbi più grandi sono inoltre utili i suffumigi, ovvero inalazioni di vapore acqueo da inspirare tenendo il piccolo, coperto da un asciugamano, sopra una bacinella di acqua calda.
In commercio esistono numerosi farmaci antitussigeni, da usare con precauzione soprattutto nei bambini piccoli.
Quando le forme da raffreddamento sono legate ai repentini cambi di temperatura come in questo periodo e sono pertanto forme “banali” si può ricorrere a rimedi fitoterapici in grado di alleviare l’irritazione del tratto respiratorio o rimedi omeopatici.
Io, che tendenzialmente nel bambino sono contraria all’uso di sciroppi, trovo utilissimi ed efficaci i prodotti a base di drosera, una pianta carnivora considerata un’erba officinale che produce sostanze con proprietà antitussive, broncosedative, antisettiche, leggermente antibiotiche, decongestionanti, antinfiammatorie, secretolitiche ed espettoranti.
Somministrazione dei farmaci in orario scolastico
Primavera, tempo di allergie e spesso anche di asma. Mi è capitato nell’ultimo periodo di visitare molti ragazzini minorenni affetti da queste patologie a cui a scuola non era permesso portare i così detti “farmaci d’emergenza” inalatori. Premesso che non sto parlando di scuola elementare o media bensì di scuole superiori e questo divieto nonostante una certificazione dei genitori. Davanti al mio sguardo perplesso i genitori sostenevano che il divieto era dovuto al fatto che si trattasse di minori.
Perché è ovvio che un asmatico inizia potenzialmente a stare male al compimento della maggiore età….
Allora mi sono documentata.
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Prodotti erboristici, il 60% contaminati da “intrusi”
Una delle conversazioni più frequenti da sempre fra le mamme riguarda i medicinali così detti naturali o prodotti erboristici. Che poi cosa voglia dire naturali non è chiaro. Quando le mamme ne parlano sottintendono prodotti autoprescritti, prodotti che apparentemente non fanno male ai bambini.
E purtroppo questi pensieri iniziano a coinvolgere anche i pazienti adulti e con serie patologie. Tempo fa un ragazzo a cui diagnosticai con un test strumentale l’asma bronchiale sostituì il farmaco che io gli avevo prescritto con un altro prodotto erboristico trovato documentandosi su internet. Tornò da me dopo 3 mesi per ripetere il test, convinto della risoluzione del suo problema e mostrandomi tutto contento il prodotto. La scatola presentava il disegno e il nome di alcune erbe dalla proprietà antinfiammatoria e broncodilatatrice. Rifece il test ed effettivamente era migliorato rispetto al precedente. Esposi comunque le mie perplessità e preoccupazioni in quanto non era nota la quantità delle erbe a cui, soprattutto un asmatico potrebbe essere allergico. E in tal caso le allergie scatenare problematiche molto serie. Non si è fatto più rivedere…
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Il fumo passivo e le gravi conseguenze per i bambini
Non smetterò mai di ripeterlo: il FUMO FA MALE! Quando si pensa al fumo il primo pensiero va al tumore al polmone, per cui il fumatore è generalmente molto fatalista pensando che “tanto viene anche a chi non fuma“. Spesso però si ignora che i danni non consistono solo nelle neoplasie e possono essere ben peggiori soprattutto per la qualità della vita. Inoltre fumare è una libera scelta che non si può imporre agli altri. Io, in genere molto gentile con i miei pazienti, in quei casi divento molto cattiva e brutale: “Se vuoi ucciderti, fai pure, ma non far fare ai famigliari la stessa fine!”.
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Antibiotici, picco delle prescrizioni nella prima infanzia
Commenti fuori dalla scuola: “Io a mio figlio do solo farmaci omeopatici, neppure la tachipirina”, altra mamma “anche io sto il più lontano possibile dagli antibiotici. Quando il pediatra li prescrive aspetto sempre qualche giorno, a volte i miei bambini guariscono da soli”. E così via tutte le mamme sullo steso tono. Io non sono intervenuta nella discussione. Poche volte quando faccio la mamma parlo anche da medico e poi sono dell’idea che “quando ci vuole ci vuole”. Ma allora se comunque questo è apparentemente il pensiero comune, perché secondo la Società Italiana di Pediatria in un anno, 58 bambini su 100 assumono almeno un farmaco nella maggior parte dei casi antibiotici, soprattutto nel primo anno di vita?
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