10 anni e quando iniziano i numeri con la decina sono guai.
Me lo hai detto tu uscendo da scuola. “mamma sono un catorcio”.
Un dito pseudo rotto. Perché ho deciso che per un mignolo si potevano evitare le radiazioni di una lastra e l’ho steccato sulla base della mia esperienza.
Una tosse e una laringite che non sono da te, caloroso e nerboruto uomo.
Un ginocchio ko. Non è dato sapere cosa sia successo, e forse è meglio che io non sappia, tant’è che zoppicavi vistosamente.
Un occhio nero portato a casa dopo una partita a basket.
Stai invecchiando mio giovane amico.
E te lo dico ridendo. Lo dico proprio a te che quando mi senti dire “sono vecchia” o peggio lo dice tua sorella, ti animi sostenendo che non sia affatto vero, che sono molto giovane.
Beata innocenza e beata infanzia ancora innamorata della mamma.
5 anni
5 anni. 5 anni di te, di noi. 5 anni di mamma di figlia femmina non è una cosa semplice. Ci sono tante, tantissime, parole, tanti tantissimi discorsi,anche seri, molto seri, tanti tantissimi perché. Ci sono i racconti fra amiche perché a 5 anni ci si raccontano i segreti, i progetti, qualche fantasia; a 5 anni si parla di scarpe e di smalti, di principi e mariti.
E poi ci sono i momenti di fuoco e fiamme quelli in cui l’amore è alle stelle e quelli in cui il fuoco di un drago incenerisce di meno. Perchè gli ormoni delle femmine iniziano a lavorare fin da piccolissime. Perché la preadolescenza sembra già stra cominciata. E allora basta una parola a far piangere un’amica, il fratello, il cuore della mamma. Ma poi tutto passa e un abbraccio un bacio, un disegno risolvono anche la peggiore delle situazioni.
Perché a 5 anni inizi a essere grande ma sei ancora piccola, vuoi andare a scuola ma poi solo portare l’ombrello quando piove pesa, vuoi invitare i compagni di asilo, progetti grandi pigiama party ma poi mettere a posto i giochi è un impresa titanica.
Sono 5 anni, sembra ieri che eri una piccola microba con tutine invisibili mentre ora il tuo piede cresce vertiginosamente, le tue gambe corrono velocemente con vestiti ormai sempre di una taglia in più, le tue mani tagliano, dipingono, creano capolavori che anche gli amici di tuo fratello ammirano. I tuoi occhietti vispi memorizzano, la tua mente è una spugna e apprende l’inglese e la matematica per il puro piacere di sapere. La tua volontà, il tuo entusiasmo, la tua socialità continuano a stupirmi ogni giorno.
Buon compleanno bambina mia.
Buon compleanno per questi tuoi pochi/tanti 5 anni
La tua mamma
8 anni
Non credevo che avrei avuto senso materno, non credevo che avrei amato un figlio più di qualsiasi altra cosa, più di me stessa.
Non credevo che un figlio avrebbe potuto modificare il mio fare, il mio pensare.
Ma da quando ti ho stretto fra le braccia quel lontano 21 aprile, nulla è stato più come prima. Non era solo la ricorrenza del “Natale di Roma”, è diventato il mio Natale. Come mamma.
Ti ho amato giorno per giorno e ogni giorno di più, per quello che sei, per quello che fai, per il tuo parlare, per il tuo non parlare, per la tua timidezza e i tuoi sguardi apparentemente misteriosi.
Perché io, i tuoi sguardi, li capisco. Non mi puoi imbrogliare perché in te mi rivedo. Quando dici che non c’è nulla e invece c’è una bomba pronta ad esplodere, vuoi solo che io insista, un pò, tanto, dipende. Lo so. E ti dico “non mi imbrogli perché facevo, faccio, così anche io”. Solo che ormai non trovo più nessuno ad insistere.
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4 anni
Ti ho raccontato di 4 anni fa, di quando quel sabato mattina hai deciso di nascere.
In realtà ho detto “di uscire dalla pancia della mamma” e tu da femmina vanitosa mi hai chiesto cosa ti fossi messa. Mi hai fatto ridere, ma ancor di più hai riso tu quando ti ho spiegato che i bambini sono nudi e nascono nudi.
Ti ho raccontato di quando ti ho abbracciato per la prima volta, di quando tuo fratello è venuto a trovarti portandoti il pupazzo di Hallo Kitty da cui ancora adesso difficilmente ti separi.
Raccontavo e tornavo indietro con la memoria fotografando quegli attimi che difficilmente si cancellano ma che ogni anno si allontanano sempre più. Continua a leggere: 4 anni…