Siamo ormai verso la fine di questa calda e lunga estate. E’ proprio vero che quando le cose le progetti a lungo ti sembra di averle già vissute, ma ogni anno è inevitabile dover studiare mesi prima almeno le ferie dei miei bambini. Che quest’anno erano 9 settimane per due. Ma loro, pur divertendosi fra centri estivi e campus vari, aspettano con ansia il periodo al lago.
Soliti amici, soliti giri, solite nuotate, partite a tennis, a calcio, a ping pong. E tanta libertà. Di giri in bicicletta, di cene tipo pic nic, di chiacchiere fino a tardi alla sera.
Io osservo da lontano. Un anno è già passato. Bambine che diventano ragazzine; ragazzine che diventano donne. Primi amori. La musica sempre presente. E chissà perchè la crescita la vedo solo nel sesso femminile. O mi fa più paura nel sesso femminile. Forse perchè guardo microba, penso a microba. Con il suo costume a due pezzi e i suoi discorsi da “grande”. “Perchè, mamma è molto meglio essere ragazzina che bambina”. Non commento. In alcuni casi è meglio stare zitti. Mezz’ora dopo è in giro spingendo un passeggino con le bambole. C’é tempo per diventare ragazzina… Continua a leggere: Pensieri estivi……
Farmaci in vacanza: le regole per la conservazione corretta
Dei farmaci da portare in vacanza ho già scritto. Le malattie purtroppo non si mettono a riposo. Neppure in estate. La raccomandazione è pertanto quella di non ‘lasciare a casa’ le terapie e di continuare ad assumerle anche durante i periodi di relax, anche se apparentemente non se ne ha bisogno. Ma se sulla “valigia” dei farmaci si sa tutto o quasi, spesso le regole su conservazione e trasporto sono meno note. Dall’AIFA (Agenzia Italiana Farmaco) arrivano le buone regole per evitare che i farmaci si “rovinino”
- se il medicinale che si utilizza abitualmente appare diverso dal solito o con difetti è fondamentale consultare il medico o il farmacista prima di assumerlo.
- Se un farmaco presenta diverse formulazioni, preferire quelle solide rispetto alle liquide che, contenendo acqua, sono maggiormente sensibili alle alte temperature.
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Estate e viaggi con i bebe’
Estate, viaggi, ansia per i genitori con neonati. Perché se da un lato c’è la giusta voglia di vacanze, da un’altra ci si chiede se ci si possa muovere con un bebè, se non sia pericoloso, dove si possa andare.
Ne ho scritto ogni anno e ribadisco il mio pensiero: un bimbo sano può andare tendenzialmente ovunque dove il genitore si senta sereno. I figli seguono le famiglie e si adattano. Senza paranoie se un giorno mangiano di più o di meno, se il pisolino pomeridiano è nel passeggino o in macchina mentre si fa qualche giretto.
Ma quando il bimbo non sta bene che fare? Talora febbri e raffreddori insidiano le partenze, lasciando nel dubbio se rimandare la partenza.
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Bambini e cibo: spesso le porzioni sono esagerate
In questi giorni di gran caldo sui vari forum e gruppi fb è tutta una richiesta di aiuto e informazioni da parte di genitori preoccupati perché i propri figli rifiutano il cibo. E via di giochini e escamotage.
Io, mamma ormai di bambini grandi, ho fatto l’abitudine a questi periodi. E ho imparato a non farmi neppure troppe domande sul come possano resistere intere giornate con quantità di cibo di un uccellino. Poi leggo dell’indagine condotta in Gran Bretagna e rifletto che forse quelli “sbagliati” siamo noi genitori che abbiamo un alterato rapporto con il cibo fornendo porzioni esagerate e credendo che i bambini si nutrano poco se le porzioni non vengono consumate.
Da un’indagine condotta dal forum Infant and Toddler in Gran Bretagna è emerso infatti che l’80% (4 su 5) dei genitori dà troppo cibo ai propri bimbi, esagerando con le quantità. Il 73% teme che il proprio bambino non mangi abbastanza e ben il 36% usa cibi non salutari (dolci ad esempio) per calmarlo, ad esempio per un capriccio. Dai dati raccolti è stata redatta poi una guida illustrata (www.infantandtoddlerforum.org) che fornisce i consigli per evitare di ”far abbuffare” i propri figli.
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