Qualche giorno fa tornando dal parco la mia piccola peste microba ha cominciato a prendere in giro una sua amichetta coetanea perché era stata posizionata dalla mamma nel passeggino. Ad essere sincera io in quel momento ho invidiato il mezzo a 4 ruote e ho capito benissimo la mamma in questione: fra zaino del figlio maggiore, monopattini, pallone e una treenne che corre ovunque il passeggino ha solo funzione di carrello. Io al contrario ero carica più di un mulo e la mia schiena a sera gridava vendetta. Nonostante questo sia la quotidianità, al compimento dei tre anni, lo scorso anno, ho archiviato il capitolo passeggino. Ne ho fatto una questione di principio, un passo verso l’autonomia di mia figlia, indipendentemente dai miei problemi logistici, un modo per insegnarle a camminare per lunghi tratti, per prestare attenzione alle strade, ai semafori. Scusate se mi permetto ma aborrisco da quei genitori che ancora a 4-5 anni mettono i bambini nel passeggino, magari con il ciuccio in bocca. Continua a leggere: L’abuso del passeggino limita l’autonomia dei bambini…
Attenzione al carrello del supermercato: i bimbi possono cadere
Parlo di questa notizia ansa di qualche giorno fa per un solo motivo: a mio parere noi genitori di oggi siamo sottoposti ad un terrorismo psicologico eccessivo in merito ai pericoli a cui possono andare incontro i nostri bambini. Per carità è vero che spesso quegli adorabili cuccioli sono in realtà delle piccole iene e nel giro di un secondo ne hanno combinato più di una, è vero che sono dei terremoti ed esagitati molto più di quanto eravamo noi alla stessa età, ma è altrettanto vero che i nostri genitori spesso ci facevano vivere in maniera più serena, più libera. Cadevamo, ci rialzavamo, ci ferivamo, ci medicavano. Oggi no, oggi è un pullulare di “attento qui, attento lì; non correre che cadi, non toccare questo che ti fai male”. Ghiaccio e il “buon vecchio” “lasonil” non si sa neppure cosa siano. Si corre al pronto soccorso.
Se in aggiunta all’ansia generale anche sul web si enfatizza ogni situazione di possibile pericolo secondo me non si vive più.
Pertanto ne scrivo per “onor di cronaca”, sperando che appunto venga letto solo come una notizia…
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