Da diverso tempo sento conoscenti poco più che coetanei lamentarsi dell’insonnia. Fino a qualche anno fa era legata ai figli piccoli e ai conseguenti loro risvegli notturni: si dormiva poco e male e una volta rimesso a letto l’amato pargolo era ben difficile riprendere il sonno. Ora il problema sembrerebbe essere legato all’età.
Problemi che per fortuna per ora non mi hanno toccato: supernano e microba mi hanno da sempre fatto impazzire per andare a letto, ma una volta appoggiata la testa sul cuscino in pochi nanosecondi crollano per tutta la notte.
Per quanto riguarda me invece ho la capacità di addormentarmi immediatamente ovunque, e questa dote mi è d’aiuto quando in ospedale faccio il turno di notte: sono capace di appisolarmi seduta anche 5 minuti fra una paziente e l’altro o mentre aspetto l’esito degli esami.
I soliti gufi ovviamente insistono: “vedrai fra qualche anno…”. Continua a leggere: Insonnia: è colpa di caffè e cioccolato?…
Uso di cocaina e aumentato rischio di infarto
Quando ho iniziato a lavorare in pronto soccorso tanti, ma non tantissimi, anni fa, nel caso si fosse presentato un ventenne con un dolore toracico il protocollo non prevedeva certamente accertamenti cardiologici approfonditi. Di fronte ad un elettrocardiogramma negativo il ragazzo veniva “rispedito” tranquillamente a casa. Da un po’ di tempo a questa parte invece anche al quindicenne vengono fatti gli accertamenti che un tempo toccavano solo agli ultra quarantenni. E in un periodo di spending review non si fanno certo per sperperare. Gli esami si sono resi necessari perché c’è stato un aumento di casi di infarto fra i più giovani causa uso di cocaina che si è pertanto guadagnata il titolo “droga da infarto“.
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