Quando nasce un bambino, amici, parenti e conoscenti in genere festeggiano il nuovo nato con un regalo più o meno importante. Ma mentre per la nascita del primo figlio la scelta in genere è abbastanza facile in quanto manca tutto e anche i genitori hanno idee da suggerire, per le neomamme alla seconda o addirittura terza gravidanza la scelta è più difficile in quanto al contrario non manca proprio nulla.
Quando si decide autonomamente l’acquisto, l’idea “tutina” viene scartata; il pensiero comune è infatti che già se ne abbia un numero elevato. E al massimo ci si porta avanti regalandone di misure più grandi. Ma questo è lo stesso ragionamento che fa la mamma. Non compra tutine piccole ma solo il minimo indispensabile per l’ospedale pensando di riceverne un esagerato numero in regalo. E così appena tornate a casa si deve correre a fare shopping per il neonato rendendosi conto che il piccolo “cagone” ha sporcato l’inverosimile. A me è successo entrambe le volte.
Il mio consiglio quindi è se siete in confidenza prima di fare acquisti 6-9 mesi (magari sbagliando anche la stagione…) chiedete se serve l’1-3.
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Probabile causa della morte in culla: il cervello “dimentica” di allertarsi
Il problema della morte in culla è quanto di più angosciante possa esserci per un neogenitore. E fino ad oggi la causa era sconosciuta. Ora è emersa un probabile motivo.
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Pediatrics a causare la morte in culla (Sids) nei neonati potrebbe essere un problema ad alcuni neurotrasmettitori che impediscono al bambino di svegliarsi in situazioni pericolose come quando ha troppo poco ossigeno. I ricercatori del Boston Children’s Hospital hanno analizzato campioni del cervello di 71 bambini morti per presunta Sids tra il 1995 e il 2008, indipendentemente dalla posizione in cui erano stati messi a dormire. In tutti i casi sono state trovate alterazioni nei livelli di alcuni neurotrasmettitori, ovvero sostanze controllano respirazione, ritmo cardiaco, pressione e temperatura e che nel caso di un’alterazione impediscono ai bambini di svegliarsi se respirano troppa anidride carbonica o il corpo diventa troppo caldo.
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La cameretta ideale per i bambini
Quando con Papà Chef cercavamo casa prima di sposarci le nostre finanze permettevano solo un bilocale. Penso ancora alle parole di un agente immobiliare che ci consigliò piuttosto di cambiare zona, fare qualche sacrificio in più ma orientarci su un trilocale. Sosteneva infatti, a ragione, che cambiare casa dopo sarebbe stato più difficile e soprattutto più dispendioso. E così microba e Supernano hanno la loro bella cameretta arredata con gli “indistruttibili” mobili Ikea.