La displasia congenita dell’anca è, insieme al Piede torto congenito, la patologia ortopedica statisticamente più frequente nel primo anno di vita; è una patologia congenita, quindi già presente alla nascita, ma che ha inizio durante la vita intrauterina del bambino, caratterizzata da uno sviluppo anomalo dell’articolazione dell’anca. La testa del femore tende a dislocarsi dalla cavità acetabolare e se la patologia non viene trattata si ha un alterato sviluppo dell’articolazione coxo-femorale con esiti altamente invalidanti.
Si riscontra nel 2-6 % dei neonati quasi esclusivamente di razza bianca caucasica.
La causa non è del tutto chiara benché sembra esservi un’interazione tra predisposizione genetica e fattori ambientali; vi sono infatti fattori legati alla familiarità (quando la stessa patologia è comparsa in uno dei parenti più stretti) e alla localizzazione geografica, essendo alcune regioni del nord come pianura padana e Emilia, più colpite rispetto a quelle del sud.
Le bambine sono maggiormente colpite rispetto ai maschietti, probabilmente per l’effetto degli ormoni sessuali sullo sviluppo dell’articolazione.
Sono inoltre maggiormente a rischio i nati da parto podalico, i gemelli, i nati con malformazioni congenite come il torcicollo muscolare congenito, il piede torto congenito, i nati primogeniti, macrosomici, post-maturi; i nati da gravidanza con oligoidramnios o da rottura precoce delle membrane.
La displasia congenita dell’anca può colpire però anche neonati che non rientrano in queste categorie. Continua a leggere: Displasia congenita dell’anca…