Che io sia tendenzialmente contraria a farmaci, visite mediche ed esami clinici se non strettamente necessario, credo che si sia capito da tempo. La cosa è nota anche alle amiche che sanno che non devono recarsi in pronto soccorso con i loro bimbi come se andassero al supermercato, che non devono esagerare in farmaci etc.
Qualche anno fa una mamma era preoccupata perché il suo bimbo per quanto mangiasse non cresceva, a suo dire, a sufficienza; io lo visitai, misurai, pesai per qualche tempo riscontrando una crescita assolutamente costante per quanto su bassi percentili.
D’altronde la sua mamma e il suo papà non sono certo dei colossi.
Anche la sua pediatra era del mio stesso avviso ma, probabilmente stufa di sentire le ansie e le richieste della mamma in questione prescrisse i “famosi” esami del sangue. Precisando “solo per scrupolo”.
La mia amica me lo tenne nascosto e disse al bimbo, tutto orgoglioso del suo cerotto, di non dirmi nulla.
Indovinate invece un po’? Fu la prima cosa che mi raccontò non appena mi vide. Inutile dire che gli esami erano perfetti.
Le mamme spesso avanzano richieste di esami sapendo che nella maggior parte dei casi saranno accontentate dal pediatra, ma in realtà nel chiedere gli esami non sanno neppure cosa cercare e soprattutto quali esami possano essere davvero utili.
È dunque proprio necessario sottoporre i bambini agli esami di laboratorio?
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