10 anni e quando iniziano i numeri con la decina sono guai.
Me lo hai detto tu uscendo da scuola. “mamma sono un catorcio”.
Un dito pseudo rotto. Perché ho deciso che per un mignolo si potevano evitare le radiazioni di una lastra e l’ho steccato sulla base della mia esperienza.
Una tosse e una laringite che non sono da te, caloroso e nerboruto uomo.
Un ginocchio ko. Non è dato sapere cosa sia successo, e forse è meglio che io non sappia, tant’è che zoppicavi vistosamente.
Un occhio nero portato a casa dopo una partita a basket.
Stai invecchiando mio giovane amico.
E te lo dico ridendo. Lo dico proprio a te che quando mi senti dire “sono vecchia” o peggio lo dice tua sorella, ti animi sostenendo che non sia affatto vero, che sono molto giovane.
Beata innocenza e beata infanzia ancora innamorata della mamma.
11 ottobre: Giornata Internazionale delle bambine
Da mamma di figlia femmina, ma anche di un maschio da educare al rispetto per le femmine, non posso trascurare l’evento di oggi: la Giornata Internazionale delle Bambine.
Che cosa significa essere bambine oggi? Perchè tante bambine nel mondo vengono sfruttate, seviziate, maltrattate solo per il fatto di essere rappresentanti del genere femminile?
L’11 ottobre è stata proclamata dall‘Onu, la Giornata Internazionale della Bambina. In tante città del mondo questa data verrà celebrata con dibattiti, convegni, concerti ed iniziative.
Perchè purtroppo ancora oggi, alla fine del 2015, ogni giorno occorre difendere il valore della femminilità.
Una bambina su quattro ha subito un abuso, le mamme bambine sono 16 milioni e sono almeno due milioni e mezzo le minori costrette ad abortire senza strutture sanitarie adeguate. Chi partorisce a meno di 15 anni, invece,rischia di morire durante il parto cinque volte di più di una ventenne.
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Femmine 2
“Ti sei messa la gonnellina?”, “Si, ti piaccio vestita così?”. “No. Mi fai ridere vestita così”.
“Vai via anche stasera?” (per l’unica sera di libera uscita. Vestita come sopra…) “No, non esco”.“Ah, meno male. Rimani a casa con noi”.
“Microba, muoviti, dobbiamo uscire” –“No”. “muoviti….” “Ho detto no, capisci l’italiano?”