Tra tutti i virus intestinali che colpiscono i bambini, il rotavirus è uno dei più diffusi e pericolosi: è ritenuto il principale responsabile della mortalità per infezioni gastro-enteriche nei paesi in via di sviluppo. Esiste in diverse forme, ma l’infezione è pericolosa solo quando provocata dai rotavirus A (e in misura minore da quelli B e C). È la causa più comune di gastroenteriti virali fra i neonati e i bambini al di sotto dei 5 anni, ma l ‘aver contratto il virus una volta non dà immunità sufficiente, anche se le infezioni che si contraggono negli anni successivi e in età adulta tendono a presentarsi in forma più leggera. È attivo tutto l’anno, con un picco stagionale nel periodo tra novembre e marzo.
La principale via di trasmissione del virus è quella oro-fecale, ma qualche volta la diffusione può avvenire anche per contatto e per via respiratoria. La diffusione da persona a persona attraverso la contaminazione delle mani è probabilmente la più diffusa negli ambienti comunitari, in particolare negli asili nido. Nelle mense e negli altri luoghi di ristoro, il rotavirus può essere trasmesso quando gli alimenti sono maneggiati da un’operatore infetto che non si sia lavato accuratamente le mani.
L’ incubazione è di circa due giorni, dopo i quali insorgono i sintomi: febbre, disturbi gastrici, vomito e diarrea acquosa. La fase acuta dura circa 48 ore, in seguito alle quali gli attacchi di vomito e le scariche tendono a calare di frequenza. Continua a leggere: La gastroenterite da rotavirus…
Il colore delle feci del neonato
Lavorando anche in un Pronto Soccorso con l’accesso pediatrico, negli anni mi è capitato ovviamente di imbattermi nelle più svariate patologie ma anche in tanti bambini portati per il classico “callo al dito”. E di questi accessi impropri mi sono sempre lamentata con il mio responsabile ricordando di quando eravamo piccoli noi, non esistesse neppure il pediatra di base ma solo il medico di famiglia. Durante uno di questi dialoghi quando aspettavo Supernano mi disse “parli adesso, ma vedrai, poi appena farà la prima cacca verde correrai anche tu”. Mi misi a ridere e la considerai una provocazione, ma poi effettivamente mi trovai di fronte al viraggio dei colori delle feci. E mi documentai.
Corpi estranei nel naso o nell’orecchio dei bambini, ecco cosa fare
In genere a casa non racconto mai quello che succede al lavoro, credo che sia spiacevole sentir parlare di malati e malattie, fanno però eccezione situazioni più leggere o gli aneddoti divertenti che Supernano ama ascoltare e commentare. Tempo fa , ad esempio, una coppia di genitori portò in pronto soccorso una bimba dell’età di microba, che allora aveva 9 mesi, stavo raccontando a Papà Chef che non solo le avevano dato l’uovo, che io a microba non avevo ancora introdotto nella dieta, ma glielo avevano dato in occasione di una bella gastroenterite. Supernano scoppiò a ridere e disse: “ma quelli sono proprio pazzi“.
Continua a leggere: Corpi estranei nel naso o nell’orecchio dei bambini, ecco cosa fare…
Pochi farmaci e solo quando serve
Parlare di malattie in questo periodo dell’anno potrebbe sembrare anacronistico, anche se in realtà, complici gli sbalzi di temperatura, molti virus hanno il loro habitat naturale. In realtà, poiché i bimbi purtroppo corrono il rischio di ammalarsi in ogni stagione, vi riporto un articolo che ho appena letto. “Se il bambino si ammala spesso nel periodo dell’inizio della scuola d’infanzia o nei primi mesi di frequenza al nido non è poi così negativo”. Sono le parole del Presidente nazionale della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps).
Già, ma alzi la mano quale mamma, all’ennesima febbre o gastroenterite ha pensato ciò. Mentre si è alla disperata ricerca di una tata, una nonna, una zia, chiunque che tenga il nostro bimbo a casa mentre noi al lavoro proprio dobbiamo andare, abbiamo una gran voglia di “imbottirlo” di farmaci perché guarisca al più presto. Altro che aspetto non negativo!
La febbre nei bambini: come si misura e come si cura
Cos’è la febbre? E’ un innalzamento della temperatura corporea al di sopra dei suoi valori normali, 37.5°C se misurata per via ascellare o 38°C se misurata per via rettale. La febbre nei bambini spaventa sempre i genitori che sperano quindi che sparisca il più in fretta possibile. In realtà, anche se può sembrare un paradosso, la febbre è il primo sistema di difesa del corpo contro virus e batteri.
La temperatura corporea può variare da persona a persona e, soprattutto nei bambini, può aumentare in seguito a sforzi, assunzione di pasti o bevande calde, ambiente eccessivamente riscaldato, ipersudorazione, sete. Questo perché l’aumento della temperatura corporea, come detto prima, è un meccanismo fisiologico (quindi buono) che possiede l’organismo umano, di difesa, ma anche di compenso. Ma quando la febbre dura da più di 24 ore, allora evidentemente non è solo un fatto momentaneo. La febbre non è una malattia, è un sintomo; le sue cause vanno identificate ed affrontate nella maniera più appropriata.
Cause principali della febbre nei bambini sono le infezioni virali e batteriche. Praticamente ogni infezione è quindi potenzialmente in grado di provocare febbre:
Continua a leggere: La febbre nei bambini: come si misura e come si cura…