8 giugno. E le elementari finite.
5 anni fa ho consegnato agli insegnati un bambino, mi hanno restituito un ragazzino.
Un ragazzino attento, sensibile, acuto e arguto. Un ragazzino che per fortuna è ancora un po’ bambino, che mi abbraccia e mi bacia forse più di prima, un ragazzino con cui rido, che mi fa ridere, un ragazzino che prendo in giro e che mi prende in giro, un ragazzino di cui sono orgogliosa ma che spesso strozzerei, un ragazzino per cui vorrei fermare il tempo, tenere così, ma che io stessa spingo verso il suo futuro, come un aquilone in alto verso il cielo.
Con tutto l’amore e la malinconia che solo una mamma può provare.
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