E abbiamo finito anche la III elementare. Io mi faccio prendere da sciocche malinconie, Supernano è uscito da scuola esultando. Nonostante sappia che levatacce e rigore non siano finiti perché gli toccano i centri estivi, si sente comunque in vacanza. Gli ho raccontato di quando io facevo delle “vere” vacanze per ben 3 mesi e mi osservava perplesso; la maggior parte dei nostri figli non ha minimamente idea di cosa voglia dire avere la mamma a casa per tutto il tempo e pertanto la prima spontanea domanda è stata “ma che lavoro faceva tuo papà, cioè il nonno”. Difficile spiegare e far capire che nonostante un lavoro normale un solo stipendio bastava per 4. Altri tempi. E mi sento un po’ matusa nello scriverlo…
Tornando a supernano il suo entusiasmo si è smorzato nel comunicarmi che gli hanno dato troppi compiti. E qui ho riso io. Supernano non sa neppure cosa voglia dire avere troppi compiti. L’estate scorsa ha avuto talmente poco che da madre rompiscatole ho integrato io con un po’ di ripasso e qualche scheda scaricata da internet perché a settembre aveva completamente messo a riposo il cervello.
Quando quindi qualcuno mi chiede se i compiti siano utili o dannosi rispondo che sono validi nelle vacanze lunghe, dannosi o meglio barbosi, nei week end o peggio durante la settimana.
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Sindrome di Munchausen: quando la mamma inventa le malattie dei figli
Ogni tanto vorrei scappare dal mio essere mamma, non tanto per i bambini in sé (bè in realtà talora anche a loro dico che voglio scioperare), quanto per le altre mamme. NON SOPPORTO PIU’ certi discorsi. Perché se non è la scuola con tanto di critiche agli insegnanti, l’argomento preferito sono le malattie. Se i bimbi sono sani, c’è il timore che si ammalino, se i bimbi sono malati “ecco si ammalano sempre” e le ansie sono inversamente proporzionali all’età dei piccoli. Per paradosso talora ho avuto il perfido pensiero che qualche mamma avesse un filo di godimento nell’affermare “ha la febbre, ovvio la nonna/il papà non gli ha messo il cappellino/la maglietta della salute/il giubbino…” .
Questo come ho detto è un mio perfido pensiero ma esiste veramente una sindrome detta “sindrome di Munchausen per procura” in cui un genitore induce sintomi reali o apparenti di una malattia in un bambino.
Si tratta chiaramente di una forma di abuso sui minori.
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Tosse cronica nei bambini: cosa fare?
È uno delle richieste più frequenti da parte della mamme: “il mio bambino ha la tosse da 2-3, anche 4 mesi a secondo dei casi, l’ho portato ovunque, gli ho dato di tutto, ma non va via. Cosa devo fare?” E io inizio a tremare. Innanzitutto perché sono si pneumologa, ma mi occupo di adulti e sia le cause di tosse cronica nell’infanzia sia l’approccio diagnostico-terapeutico sono diverse da quelle dell’adulto, in secondo luogo perché un atteggiamento del genere già carico di ansie e aspettative alte carica di “ansie” anche il medico.
E allora vediamo cosa fare in età pediatrica.
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La gelosia del fratello minore
C’è un argomento caldo, anzi caldissimo che avevo trattato diverse volte in passato (vedi qui e qui) ma che ora torna prepotentemente, un evergreen insomma.
Di che si tratta? Della gelosia fra fratelli. Ne hanno scritto in questi giorni altre mamme blogger (mammapiky; maria in viva la mamma, forse anche altri ma ho sempre pochissimo tempo per seguirli tutti costantemente) e anche io avevo in serbo il post da tempo. Perché ne scrivo oggi? Non per fare la “copiona”, ma nella speranza che qualche lettore “illuminato” abbia qualche consiglio.
Quando pensiamo alla gelosia fra fratelli, pensiamo sempre a quella che il fratello maggiore manifesta verso il minore.
E il motivo è chiaro.
Un bimbo che fino a quel momento è stato da solo ha ricevuto tutte le attenzioni dei genitori, non ha dovuto dividere con nessuno il loro tempo, il loro affetto, non ha dovuto dividere con nessuno spazi e giochi. Tendenzialmente il piccolo figlio unico diventa il reuccio di casa stra-amato, stra- coccolato.
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Infezioni respiratorie e prescrizione di antibiotici evitabili
Con la stagione invernale ormai alle porta stanno per bussare inevitabilmente anche virus e microbi vari. E inevitabilmente i nostri bambini ingurgiteranno farmaci su farmaci, soprattutto antibiotici, spesso assolutamente inutili. Se n’è parlato e se ne parla tanto, anche io ho scritto numerosi post, le mamme si definiscono tutte contrarie, ma come mai al momento buono, loro, i “fantastici” antibiotici compaiono nelle nostre case? Un gruppo di ricercatori statunitensi di Seattle ha pubblicato un lavoro sulla rivista Pediatrics, in cui viene segnalato che sono quasi 11,4 milioni le prescrizioni di agenti antimicrobici nei bambini che potrebbero essere evitate; secondo questi studiosi gli antibiotici sono spesso prescritti per infezioni acute del tratto respiratorio, anche se molte di queste sono virali.
I ricercatori hanno quindi condotto uno studio per determinare i tassi di prevalenza batterica nelle infezioni respiratorie e confrontarli con i tassi di prescrizione nazionale di antibiotici.
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