Ho espresso diverse volte la mia opinione sull’uso smodato di antibiotici in adulti e bambini: contrarissima. L’antibiotico non serva a far guarire prima il bambino nonostante abbia ben presente la necessità che i nostri piccoli hanno di guarire in fretta per tutti i problemi famigliari gestionali; l’antibiotico non cura tutte le tossi, i mal di gola, le febbri. Anche nel caso delle bronchiti diversi studi hanno evidenziato che anticipare la somministrazione non cambia la prognosi ma attendere potrebbe mettere in luce una forma causata da virus per cui gli antibiotici sono assolutamente inutili. Continua a leggere: Assunzione di antibiotici e rischio obesità nei bambini…
L’osteoporosi si previene fin da bambini
Quando pensiamo all’osteoporosi la consideriamo una patologia dell’età avanzata, qualcosa che riguarda le nostre mamme, la consideriamo lontana da noi,una cosa che non ci tocca, figuriamoci se la colleghiamo ai nostri figli. In realtà l’osteoporosi è si un problema associato quasi esclusivamente all’invecchiamento, ma la prevenzione inizia già in giovane età.
Ce lo ricordano e spiegano i pediatri dell’American Academy of Pediatrics con delle regole da seguire sin dalla più tenera età.
Innanzitutto alimentazione e attività fisica sono le armi principali a disposizione dei genitori per proteggere la salute delle ossa dei loro figli. Infatti un individuo che non raggiunge un picco ottimale di massa ossea durante l’infanzia e l’adolescenza, può infatti sviluppare osteoporosi senza che vi sia una accelerata perdita ossea in età adulta. Secondo i pediatri statunitensi i fabbisogni quotidiani di calcio non devono essere soddisfatti con l’assunzione di integratori e supplementi, ma aumentando il consumo di alimenti ricchi di questo elemento. Durante i primi 12 mesi di vita la fonte principale dovrebbe essere il latte materno – o, in caso di necessità, quello artificiale –dall’anno d’età il calcio può essere assunto attraverso il latte vaccino e i suoi derivati. Contemporanemante è importante prestare attenzione ai livelli di vitamina D, necessaria per l’assorbimento del calcio e la sua omeostasi nell’organismo (ovvero mantenere la concentrazione di calcio costante).
Anche l’attività fisica gioca un ruolo rilevante nella prevenzione dell’osteoporosi e gli esercizi migliori sarebbero quelli che permettono alle ossa di sopportare un po’ di peso, come la corsa, il ballo e le camminate.
In definitiva corrette abitudini alimentari e corretta attività sportiva permettono una buona salute delle ossa fin da piccoli.
Scuola materna: l’inserimento
Finalmente è arrivato il momento tanto atteso da numerosissimi genitori: la riapertura di nidi e materne. Le vacanze sono belle ma sono pochi i genitori che hanno le stesse dei loro figli, e allora parte il gioco di incastri: i nonni, il centro estivo, qualche giorno di ferie in più conquistato a fatica da papà e mamma, un’amica disponibile; in tal modo si arriva a settembre più stremati che a giugno.
Chi poi ha figli maggiori alla scuola primaria ha da attendere ancora 10 giorni. E proprio per questo molti figli minori allungano le vacanze. Microba è fra questi. Sono in ferie forzate e chiaramente non ha senso andare via solo con uno dei due. Sto però già facendole il” lavaggio del cervello” sulla ripresa, sul fatto che arriveranno dei bambini nuovi più piccoli e tutto ciò non la entusiasma particolarmente; è inoltre diventata una vera “peperina”, per non dire altro, quindi temo che dia del filo torcere alle maestre.
Mi sembra ieri che ero alle prese con l’inserimento e già un anno è volato.
L’inserimento è uno di quei momenti cruciali nella scolarità. In verità più per le mamme che per i bambini perché spesso loro risentono del nostro stato d’animo e delle nostre ansie.
L’ingresso alla scuola dell’infanzia è un momento particolarmente delicato ed importante nel processo di crescita: dal rapporto esclusivo con la mamma o i famigliari il bambino viene a trovarsi da solo in un nuovo contesto ambientale e sociale in cui è un individuo autonomo in grado di stabilire relazioni con altri individui estranei, coetanei ed adulti.
Questo momento così delicato può far paura ed è pertanto indispensabile che i genitori siano pronti a rassicurare e sostenere il piccolo senza a loro volta farsi prendere dall’ansia.
Le Pigotte
C’è un regalo che ogni Natale non manca mai sotto l’albero di casa nostra: la Pigotta.
La prima, regalo di mia mamma, è arrivata quando aspettavo supernano e poi man mano ogni anno la famiglia si è allargata. È un regalo per me, o meglio alla parte di me ancora bambina che adora le bambole di stoffa e che quindi le custodisce gelosamente, ma è un regalo che viene fatto ad un bambino di un paese in via di sviluppo.
Le Pigotte in dialetto lombardo erano le bambole di pezza del dopoguerra; oggi sono le bambole dell’UNICEF, uniche ed irripetibili.
Sono realizzate a mano con fantasia e creatività da nonni, genitori e bambini, a casa, a scuola, presso associazioni e centri anziani di tutta Italia. Con un minimo di 20 € tutti possono adottare una Pigotta e sostenere l’UNICEF e i suoi programmi salvavita dell’Africa centrale e occidentale.
La crisi e i cibi per bambini
Questa è una di quelle notizie che mai si vorrebbe leggere: secondo i pediatri della Fimp (Federazione italiana dei medici pediatri), la crisi mette con le spalle al muro le mamme italiane e ‘inquina’ la pappa dei più piccoli. Secondo gli specialisti infatti, a causa delle difficoltà economiche, dal carrello del supermercato vengono tolti i cibi per i più piccoli a cui vengono somministrati prodotti per gli adulti, dai biscotti alla pasta, dalle merendine ai succhi di frutta. È pur vero infatti che i prodotti “dei grandi” sono meno cari, ma sono anche più inquinati.