L’Haemophilus influenzae è un batterio dotato di capsula. Si descrivono 6 diversi tipi di haemophilus in base alla composizione della capsula, denominati dalla a alla f. L’Hi di tipo B è il responsabile del 95% dei casi di tutte le forme invasive da haemophilus. Abitualmente, l’Hib è causa di una malattia simil-influenzale, che si risolve nel giro di qualche giorno, mentre la forma invasiva è più frequente nei bambini con meno di 5 anni e nei soggetti affetti da malattie di base come anemia a cellule falciformi, assenza della milza o deficit immunitario congenito.
La trasmissione avviene attraverso contatto diretto, con inalazione di goccioline emesse con le secrezioni naso-faringee da parte di malati e/o portatori;
Le malattie invasive causate da Hib possono interessare diversi organi ed essere responsabili di diverse malattie: Continua a leggere: Haemophilus influenzae: cos’è, come si manifesta, come si previene…
La ghiandola di bartolini: cosa succede quando si infiamma
Le ghiandole di Bartolini sono due ghiandole situate lateralmente all’apertura vaginale, delle dimensioni approssimative di un pisello, con la funzione di lubrificare le membrane vaginali. Durante l’età fertile sono soggette frequentemente a processi infiammatori come la bartolinite, andare incontro a fenomeni cistici o essere sede di ascessi.
La bartolinite appare come una tumefazione a livello della parte inferiore delle grandi labbra con dolore costante e prurito intenso. L’infezione è spesso dovuta alle più comuni infezioni vaginali ma può anche essere secondaria a lesioni meccaniche ad esempio per utilizzo di biancheria intima eccessivamente attillata che stressa continuamente la zona. L’infiammazione semplice delle ghiandole di Bartolini si risolve nel giro di 3-5 giorni, spontaneamente, o con terapia antibiotica ed antinfiammatoria sotto prescrizione medica.
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Estate e viaggi con i bebe’
Estate, viaggi, ansia per i genitori con neonati. Perché se da un lato c’è la giusta voglia di vacanze, da un’altra ci si chiede se ci si possa muovere con un bebè, se non sia pericoloso, dove si possa andare.
Ne ho scritto ogni anno e ribadisco il mio pensiero: un bimbo sano può andare tendenzialmente ovunque dove il genitore si senta sereno. I figli seguono le famiglie e si adattano. Senza paranoie se un giorno mangiano di più o di meno, se il pisolino pomeridiano è nel passeggino o in macchina mentre si fa qualche giretto.
Ma quando il bimbo non sta bene che fare? Talora febbri e raffreddori insidiano le partenze, lasciando nel dubbio se rimandare la partenza.
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Lo streptococco. Cos’è?
Microba si è ammalata a giugno. Nulla di strano con il tempo pazzo dell’ultimo periodo. È strano per lei, bimba tendenzialmente sana eccetto un episodio di virus intestinale all’anno che in coppia non ci facciamo mai mancare fra novembre e dicembre. È strano perché mi hanno chiamato dall’asilo: aveva 39 di temperatura. “Ti volevo solo avvisare” mi ha detto la maestra “non preoccuparti perché sembra comunque tranquilla”. Cosa aveva microba? Non è dato sapere. Un po’ di mal di pancia, un po’ di mal di gola e la solita voglia di giocare. Non mi sarei per nulla preoccupata se non fosse arrivato il wapp di un’amica “con il febbrone così alto non avrà mica lo streptococco? C’è un’epidemia…”. Ecco io allo streptococco non avevo proprio pensato. Ed è proprio una di quelle cose che non posso diagnosticare: ci vuole il tampone. Ma microba non ha un pediatra; chi eventualmente glielo avrebbe potuto fare? e soprattutto se lo sarebbe fatto fare, visto che rifiuta tutto, anche la tachipirina? Tornando in ospedale ho contattato il pediatra di turno. Da cui mi sono presa della mamma ansiosa. Io? Io che ho lasciato che la febbre di microba passasse senza un farmaco? Ebbene il collega si è messo a disquisire sulle differenze fra scarlattina e faringite da streptococco per arrivare a convincermi di attendere 3 giorni. Già i classici 3 giorni. Grazie tante, lo sapevo anche io. “Se anche fosse streptococco, beta emolitico-per altro- hai tempo una settimana per iniziare l’antibiotico ed evitare eventuali complicanze”. Bell’aiuto.
Allergie nei bambini: un aiuto viene dai probiotici
A casa di mammamedico fortunatamente non si sono mai manifestati casi eclatanti di allergia. Microba è stata a lungo tormentata dalla dermatite atopica ma non ho ritenuto opportuno farle fare dei test allergologici sia perché la dermatite atopica nella maggior parte dei casi ha poi una sua risoluzione spontanea, sia perché nel caso di microba, non ha associato altri sintomi (rinite, congiuntivite, etc). Ma come ho avuto già modo di dire, negli ultimi anni soprattutto nelle società con elevato livello d’industrializzazione, si è verificata una progressiva crescita dell’insorgenza di patologie autoimmuni e di patologie su base allergica.
Le cause di questo incremento, paradossalmente, vanno in parte ricercate nel netto miglioramento delle nostre condizioni di vita, con elevati standard igienici, la possibilità di ridurre il numero di infezioni e di combatterle con i farmaci. Tutti questi fattori hanno indebolito la risposta immunitaria del nostro organismo alterandone certamente la capacità di reazione.
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