Di punture di zanzara ho già parlato ma forse è bene “rinfrescare” un po’ le idee. Penso infatti a tutti quei genitori che continuano a portare i bimbi in pronto soccorso perché punti dal fastidioso insetto. È pur vero che alcuni vengono letteralmente “divorati”e che la reazione alla puntura è individuale, ma nella maggior parte dei casi si tratta di una reazione solo ed esclusivamente fastidiosa, nulla di pericoloso.
A pungere sono soltanto le femmine, dal tramonto in poi, mentre le zanzare tigre, quelle piccole nere con le strisce bianche sul dorso pungono tutto il giorno in modo molto aggressivo. La puntura di zanzara può essere particolarmente irritante perché provoca il rilascio di istamina e soprattutto nel caso di bambini molto reattivi può comparire un grosso ponfo rosso e molto pruriginoso; non si tratta di una reazione allergica ma è dovuta all’ipersensibilità della pelle che è ancora delicata.
Diverso il caso di una sovrainfezione batterica su una puntura dovuta alla lesione da grattamento; questa può portare all’impetigine, una delle più comuni infezioni cutanee dei bambini.
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Quando portare il bambino in Pronto Soccorso
E’ uno dei dubbi più frequenti di tutti i genitori. E aggiungerei, dei genitori di oggi. Non so a quanti genitori della mia generazione sarebbe mai venuto in mente di portarci al Pronto Soccorso per una piccola ferita o un trauma alla caviglia, tanto per fare un esempio. Oggi ci sono dei bimbi della scuola materna che hanno già più accessi dei loro nonni ottantenni…
Ma quando è sufficiente ricorrere al buon senso e alle proprie conoscenze e in quali casi è invece necessario preoccuparsi?
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Punture di api, vespe e calabroni
In genere i bimbi scappano terrorizzati alla vista di un’ape, una vespa o un calabrone, ma proprio questo correre, urlare o peggio tentare di colpire l’insetto, determina una maggior tendenza a pungere. Api, vespe, calabroni iniettano nella pelle un veleno con il loro pungiglione, causando problemi nella sede della puntura. Solo in casi rari, in soggetti allergici, si possono avere reazioni anche molto gravi.
Le punture di zanzara
Le zanzare sono le compagne onnipresenti delle nostre estati e ogni anno un po’ tutti siamo puntualmente “divorati”. Quest’anno, complice quest’ondata di caldo “anomala” secondo me siamo in anticipo.
Conseguenze della puntura di zanzara
Al morso di zanzara si possono avere due tipi di reazioni:
- Normoreattiva: prurito che compare entro pochi secondi e permane per circa 30 minuti; comparsa del pomfo; eritema ed edema; regressione dello stesso entro i 30-120 minuti
- Iperreattiva: pomfo di maggiori dimensioni che permane e supera a volte le 24 ore; evoluzione in papula che permane anche fino a 10 giorni; successiva formazione di vescicola con secrezione sierosa; riparazione dopo 10 giorni dalla comparsa della papula; possibile ipercromia o ipocromia, ovvero macchie scure o chiare. I soggetti che presentano papule resistenti sono considerati allergici.
Le punture di zecca
Con l’arrivo della bella stagione (finalmente!!!) ci troviamo di fronte all’inconveniente della puntura di insetti vari. Uno dei più temibili è la zecca. Questa frequentemente si attacca alla pelle di bimbi che frequentano prati in zone rurali. All’inizio non ci si accorge di niente perché la puntura di zecca non è dolorosa né causa prurito. La presenza della zecca viene scoperta successivamente quando l’animaletto succhia il sangue ed aumenta di dimensioni.
Come si prende una zecca?
Le zecche pungono e si attaccano alla pelle per succhiare il nostro sangue di cui si nutrono. Questo può avvenire in ogni stagione dell’anno, ma soprattutto nei periodi più caldi.