Fra gli episodi successi durante il mio lavoro in pronto soccorso, uno fra i tanti che ricordo con più amarezza riguarda una accesa discussione con i genitori di un bambino di 1 anno e mezzo. Il bambino era caduto «di sedere» dallo scivolo. O meglio sul pannolino. I genitori erano corsi subito in ospedale spinti anche da un parente medico e pretendevano che facessi fare una radiografia del bacino al piccolo. Che stava benone, camminava e non accusava nessun disturbo. Ho cercato di spiegare che il rischio di un esame inutile superava i benefici, ma questi forti dell’indicazione del loro parente urlavano inveendo per la mia mancata prescrizione fino ad andarsene sbattendo la porta dicendo che si sarebbero rivolti in un altro ospedale. Questo è chiaramente un estremismo, ma quotidianamente mi trovo a visitare bambini o ragazzini portati dai genitori in seguito a traumi di minima entità. E tutti vogliono la radiografia. Nessuno capisce o vuole capire che le radiazioni fanno male e che soprattutto fare una lastra non toglie il dolore.
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