Ho scritto nel post precedente che gli ultimi mesi del 2017 sono stati ricchi di cose e di impegni lavorativi e non. Uno fra questi è una consulenza in un nuovo ospedale. Si tratterà di un periodo limitato, fino alla fine di giugno ma è comunque un’opportunità per ampliare le mie conoscenze e soprattutto confrontarmi con colleghi diversi. Insomma un motivo di crescita professionale oltre che economica. Che non guasta mai. Eh eh…
Sempre in ambito lavorativo (e non) questa fine dell’anno ha visto la nascita di una nuova app legata a “mammamedico” e alla precedente, ma completamente nuova.
Il suo nome è iDoc (qui trovi il link per scaricarla).
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L’ora di ginnastica a scuola: l’esonero per malattia
Ho già parlato della difficoltà che i bimbi con patologie acute o croniche, incontrano nell’ambito scolastico e non solo per quanto riguarda l’assunzione dei farmaci.
Una delle problematiche maggiori per questi bambini è la gestione dell’ora di educazione fisica e tanto più si va avanti nella scolarizzazione tanto più i problemi aumentano.
Ho diversi pazienti asmatici che frequentano la scuola superiore i cui insegnanti fino alla diagnosi definitiva e quindi un mio definitivo referto, non credevano che lo studente avesse dei veri problemi di salute. Da un certo punto di vista la cosa è comprensibile: ricordo che a scuola soprattutto noi ragazze inventavamo le più svariate scuse per non correre o saltare: una volta era il mal di pancia preciclo, un’altra il ciclo abbondante, poi i vari mal di schiena, mal di gambe, febbre finte. Immagino che chi accondiscendeva a farci saltare l’ora sapesse benissimo che fingevamo; a volte invece incappavi nell’insegnante più ligio e severo e allora non c’erano scuse valide che lo convincessero. Perché spesso anche le giustificazioni sul diario erano fasulle.
La miglior terapia contro il raffreddore? Nessuna terapia
Continuiamo con la serie “ti passa come ti è venuto” che è un po’ il mio motto ma che spesso è veramente l’unica cosa. Ovvero attendere. Non tutte le malattie infatti necessitano di terapia, soprattutto quelle virali e fra queste in particolar modo il raffreddore, croce di questo primo periodo invernale. Il raffreddore è un’infezione virale, dunque non può essere trattata con gli antibiotici; passa spontaneamente nel giro di 1-2 settimane. Nel caso di bimbi con meno di 2 anni d’età, la somministrazione di farmaci da banco potrebbe addirittura avere gravi effetti collaterali, mentre per quelli più grandi alcuni farmaci da banco possono aiutare a migliorare la sintomatologia, ma non accelerano il decorso della malattia. Continua a leggere: La miglior terapia contro il raffreddore? Nessuna terapia…
Lo sport giusto da piccoli per prevenire malattie da grandi
Fine delle vacanze e tempo di buoni propositi; alzi la mano chi fra questi ha inserito il progetto di iniziare un’attività sportiva o praticarne in maniera costante una già iniziata in passato. Io, lo ammetto, parto sempre con mille buone intenzioni ma poi mi perdo per strada.
Ma non dobbiamo dimenticare che noi siamo un esempio per i nostri figli e che praticare fin dai primi anni di vita giochi o attività sportive, di squadra o individuali, può aiutare anche a prevenire condizioni croniche da adulti. Ho scritto diversi post sull’argomento (potete leggere qui, qui e qui) perché credo che lo sport sia fondamentale nella vita di un bambino: oltre alla prevenzione di malattie future o dell’obesità, aiuta a “scaricare”, a stare in gruppo, a coordinare i movimenti, ad avere una percezione del sé nell’ambiente esterno. Non dimentichiamoci inoltre che per un bambino cittadino soprattutto nei mesi invernali è un modo per conoscere e frequentare altri bambini e stare lontano da TV, PC, videogiochi etc.
Febbre e Temperatura corporea
Si parla di febbre quando la temperatura corporea sale al di sopra dei valori normali.
Normalmente, in un individuo sano la temperatura corporea è compresa tra i 36,4 ed i 37,2 gradi centigradi. Tuttavia durante la giornata sono normali delle variazioni; in particolare al risveglio si registrano le temperature più basse, mentre nel tardo pomeriggio si può raggiungere e superare i 37° centigradi. La temperatura corporea può variare da persona a persona e, soprattutto nei bambini, può aumentare in seguito a sforzi, assunzione di pasti o bevande calde, ambiente eccessivamente riscaldato, ipersudorazione, sete.
In molti casi pertanto il confine tra normalità e febbre è molto labile.
Dove misurare la temperatura?
La temperatura varia leggermente nelle varie parti del corpo umano
– Misurazione rettale: è il metodo di misurazione migliore per i piccoli sotto l’anno. Il bambino può essere posizionato sulla schiena o a pancia in giù nel grembo. Se viene messo sulla schiena, tenere leggermente sollevate le bambine. Lubrificare la punta del termometro con vasellina e inserirla delicatamente nel retto per circa 2 cm nel neonato e 5 cm nel bambino più grande. Con una mano tenere fermo il bambino e con l’altra tenere il termometro. Il tempo necessario per la misurazione è di 2 minuti. E’ bene ricordarsi che la temperatura rettale è superiore di 0.5°C rispetto quella cutanea, per cui è necessario scalare 5 lineette dal risultato ottenuto.
– Misurazione orale: questo metodo va bene per i bambini più grandi che sono in grado di non mordere il termometro. Bisogna assicurarsi che il bambino non abbia bevuto bevande molto calde o fredde nella mezz’ora precedente. Appoggiare bene in fondo sotto la lingua, da un lato o dall’altro, il termometro e far restare calmo e con la bocca chiusa il bambino per almeno tre minuti.
– Misurazione ascellare: posizionare il termometro sotto l’ascella del bambino (a contatto con la pelle che deve essere asciutta) e fargli tenere il braccio contro il corpo per almeno 5 minuti.
Un ulteriore accorgimento: non misurare la temperatura appena il bambino si è svegliato ed è ancora coperto, subito dopo una corsa o aver sudato in quanto potrebbe subire alterazioni. Continua a leggere: Febbre e Temperatura corporea…