Ho parlato diverse volte di antibiotici, in tutte le stagioni; è un argomento che mi sta molto a cuore. Trovo che ce ne sia un abuso e non solo fra i bambini. Spesso anche l’adulto “butta giù” farmaci su farmaci al primo mal di gola o colpo di tosse perché “tanto se non lo prendo adesso lo devo prendere dopo e peggioro”. E non è vero. Cerchiamo di mettercelo bene in testa: non esistono solo le infezioni batteriche, ci sono i virus, a cui gli antibiotici “fanno un baffo”. E l’assumere antibiotici senza un fondamento comporta dei rischi non solo per il singolo; aumentano infatti i microrganismi multi-resistenti agli antibiotici che possono essere molto pericolosi soprattutto per i neonati. (leggi anche qui)
E la Società Italiana di Neonatologia (SIN) è intervenuta nuovamente sull’argomento in occasione VII Convegno Internazionale sulle infezioni neonatali tenutosi a Pavia nei giorni scorsi.
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17 novembre: giornata mondiale della prematurità
La nascita prematura è un problema che per fortuna non mi ha toccato. I miei bimbi stavano talmente bene nel pancione che ho invece avuto il problema di doverli “sloggiare”. La maggior parte delle amiche sono state nella mia stessa situazione.
Non è la stessa cosa per i 50.000 bambini che ogni anno in Italia nascono prematuri. Nel mondo 1 su 10.
Tra le cause principali dell’aumento della prematurità troviamo le patologia della gravidanza (ipertensione, diabete, infezioni), gravidanze a rischio ed età della gestante (sotto i 20 o sopra i 38 anni); da non sottovalutare fra le cause di prematurità l’assenza di prevenzione e la procreazione medicalmente assistita. Non vanno trascurati anche gli stili di vita non idonei (alcolismo, tabagismo, uso di droghe).
Una nascita prematura, coglie sempre impreparati i genitori e incide profondamente sulla vita personale, di coppia e familiare. Questi piccoli sono esposti al rischio di complicanze a breve e lungo termine, soprattutto infettive, neurologiche e respiratorie e quindi bisognosi, da subito, di cure altamente specializzate, coordinate da un team multidisciplinare.
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L’indice di Apgar: indice del benessere del neonato
L’indice di Apgar è un indice del benessere del neonato, che viene valutato a 1 e 5 minuti di vita dalla nascita. Il punteggio di Apgar ha preso il nome dalla anestesista americana Virginia Apgar, una pioniera della neonatologia, che lo propose per la prima volta nel 1953. Ha lo scopo di stabilire se il bebè sia in buona salute o presenti qualche sofferenza che richieda immediate cure; vengono presi in considerazione 5 parametri clinici: colore della cute, frequenza cardiaca, attività respiratoria, reattività muscolare, tono muscolare e assegnando a ciascuno di questi un punteggio da 0 a 2.
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