Secondo uno studio dei ricercatori dell’area di Malattie epato-metaboliche dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of Hepatology, troppo zucchero danneggia il fegato dei bambini e vi è una correlazione tra consumo di alte quantità di fruttosio e sviluppo di malattie epatiche gravi. L’abuso sistematico del fruttosio infatti, aggiunto ai cibi e alle bevande ha gli stessi effetti pericolosi dell’alcool: ogni grammo in eccesso rispetto alla quantità massima giornaliera indicata per l’età pediatrica (circa 25 grammi) accresce di una volta e mezza il rischio di sviluppare malattie epatiche gravi. Continua a leggere: Attenzione all’eccesso di fruttosio nella dieta dei bambini…
La migliore medicina: un buon sonno
Dovrei dire “la scoperta dell’acqua calda” oppure facendo una battuta: “capisco perché i vecchietti sono sempre acciaccati, dormono pochissimo”.
Si dorme per riposare e per rendere accettabile la qualità della vita e se non riposiamo in maniera adeguata andiamo incontro a mille problemi. A casa nostra dovremmo essere sempre sani: siamo dei gran dormiglioni. Nottambuli da un lato perché i ragazzi, fin da piccolissimi andavano a letto tardi e anche adesso mai prima delle 10-10.30 di sera, ma quando al mattino non abbiamo impegni tiriamo a letto anche fino alle 11. Ovviamente non c’è quasi mai stata traccia del pisolino pomeridiano. Men che meno quello di metà mattina da neonati. Quando mi tocca il turno di notte, se intorno alle 3 non riesco almeno a chiudere gli occhi per 10 minuti, mi rendo conto di diventare “isterica”. Perché la notte in piedi non è assolutamente fisiologica.
E nelle altre famiglie cosa succede? Forse, hanno ritmi più regolari, anche complici diversi lavori dei genitori.
Per la prima volta in Italia, è stata avviata una indagine conoscitiva su una popolazione di bambine e bambini della classe terza della scuola primaria: 365 ragazzine e 356 ragazzi di otto anni che abitano nella zona di Roma. A tale indagine hanno contribuito la direzione della Asl Rm4 che ha sede a Civitavecchia, i medici scolastici del quarto distretto dell’azienda sanitaria e Assirem (Associazione Scientifica Italiana per la Ricerca e l’Educazione nella Medicina del Sonno).
Mangiare lentamente aiuta a non ingrassare
Adesso ho capito perché i miei bambini sono così snelli: perché sono lenti nel mangiare. Lo scrivo sorridendo anche se quando a tavola passano 2 ore esatte proprio da ridere non mi viene.
Leggo la notizia prendendola come al solito “con le pinze”. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Pediatric Obesity e condotto da un team di ricercatori della University of California a San Diego aspettare 30 secondi tra un boccone e il successivo aiuterebbe i bambini ad avvertire la sazietà e a non mangiare troppo.
Per un anno è stato seguito un gruppo di bambini di età compresa fra 6 e 15 anni. a metà di loro è stato chiesto di mangiare lentamente, aspettando 30 secondi tra un boccone e l’altro aiutandosi con una clessidra che scandisse il tempo e da girare ad ogni boccone. L’altra metà del campione, invece, doveva semplicemente mangiare al proprio ritmo, senza clessidra.
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Assunzione di antibiotici e rischio obesità nei bambini
Ho espresso diverse volte la mia opinione sull’uso smodato di antibiotici in adulti e bambini: contrarissima. L’antibiotico non serva a far guarire prima il bambino nonostante abbia ben presente la necessità che i nostri piccoli hanno di guarire in fretta per tutti i problemi famigliari gestionali; l’antibiotico non cura tutte le tossi, i mal di gola, le febbri. Anche nel caso delle bronchiti diversi studi hanno evidenziato che anticipare la somministrazione non cambia la prognosi ma attendere potrebbe mettere in luce una forma causata da virus per cui gli antibiotici sono assolutamente inutili. Continua a leggere: Assunzione di antibiotici e rischio obesità nei bambini…
“Abuso di passeggino”
Uno dei passaggi nella crescita dei nostri bambini è l’abbandono del passeggino. Ne ho già scritto e ho già espresso il mio parere: dopo i 3 anni al massimo, dovrebbe essere messo in soffitta. Indipendentemente dalla pigrizia del piccolo, indipendentemente dalla comodità della mamma. Spesso infatti il passeggino è un utilissimo carrello. Eppure moltissime mamme non la pensano come me. Sembrerebbe che in Italia un bambino su 10 nell’età fra i 4 e i 6 anni sia ancora comodamente seduto sul pratico mezzo di trasporto. 6 anni? L’età della scuola? Se lo avessi solo letto non ci avrei creduto. E per una volta non sono solo le mamme italiane le “malate di passeggino”: per il secondo anno consecutivo, in vacanza all’estero, ho visto genitori spingere bambini che di gran lunga hanno superato l’età di ciucci e pannolini.
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