Il neonato è maggiormente a rischio disidratazione sia per via della sua anatomia ovvero della pelle più sottile rispetto a bambini più grandi e adulti e di una maggiore superficie della testa (da cui si disperde maggiormente sudore) rispetto al resto del corpo sia perché non è in grado di esprimere la sete se non con un senso di irrequietezza generale.
Ci si preoccupa della disidratazione quando il piccolo è affetto da vomito o gastroenterite, ma non dobbiamo dimenticarci che i bambini possono disidratarsi anche per il caldo. E le temperature equatoriali di questi giorni potrebbero essere responsabili di ciò.
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Infezioni delle vie urinarie nei bambini: come riconoscerle
Ecco un argomento molto interessante soprattutto per le mamme di figlie femmine: le infezioni delle vie urinarie.
Perché parlo delle femmine? Non per essere sessista o perché il problema non tocchi anche i maschi, ma perché è molto più frequente nelle donne.
Ma mentre una donna adulta in genere sa benissimo riconoscere i sintomi di una cistite (bruciore ad urinare, tendenza a fare “pipì” numerose volte, talora dolore al basso ventre o addirittura sangue nelle urine nei casi un po’ più importanti), diverso è il caso delle bambine. Quando c’è una vera e propria infezione e quando invece è solo bruciore da irritazione?
Da quando microba ha tolto il pannolino e soprattutto da quando va alla scuola materna spesso lamenta dei fastidi “lì”. Talora è irritata, talora meno, talora piange nel fare pipì. Il motivo è presto svelato: la scarsa igiene. Oppure l’uso di carta igienica ruvida. Anche il sedersi appoggiandosi non aiuta, ma non posso certo terrorizzarla quando va in bagno all’asilo….
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L’igiene intima dei bambini
Se ne parla poco, ma l’igiene intima “baby” è estremamente importante fin dalla nascita e il percorso per arrivare all’indipendenza oltre che essere lungo richiede accuratezza, piccole astuzie e prodotti su misura.
Il periodo del pannolino: per tutto il periodo in cui il bimbo indossa il pannolino la principale accortezza è quella di evitare la dermatite da pannolino.
È necessario pertanto lavare la zona con acqua tiepida e usare detergenti delicati non necessariamente antisettici solo se il bimbo si scarica; inoltre è importante cambiare spesso il pannolino per evitare irritazioni
Ecco alcuni consigli per cambiare il neonato in tranquillità:
– porre il bambino su un asciugamano pulito su un piano posto ad altezza della vita, in modo da non doversi piegare e evitare quindi futuri mal di schiena
– Tenere pronti pannolini, salviette e tutto il necessario per non lasciare mai, neppure per pochi istanti, il bambino da solo
– posare un pannolino pulito aperto al lato del neonato.
– Aprire il pannolino sporco. Tenete le gambe del neonato con una mano e con l’altra togliete il pannolino sporco. Se è sporco di feci la parte superiore del pannolino sporco può essere usata per pulire il grosso delle feci facendo un movimento dalla pancia al sederino del bambino. Non bisogna mai pulire da dietro in avanti perché si potrebbero causare infezioni delle vie urinarie, soprattutto nelle bambine.
– Alzate le gambe del bambino, e tenendole alzate togliete il pannolino sporco e buttatelo.
– Se il bimbo ha fatto solo la pipì può essere lavato solo con acqua corrente tiepida, in caso di cacca, si può usare un po’ di sapone di Marsiglia. I detergenti, anche quelli specifici per la prima infanzia, talora sono molto aggressivi per la pelle delicata dei neonati.
– Le salviettine umidificate andrebbero utilizzate solo in situazioni particolari, per esempio quando si è in viaggio o fuori casa.
– Una volta lavato e asciugato attentamente soprattutto fra le pieghe dell’inguine, si può mettere il pannolino pulito. Devono esserci almeno due dita di spazio tra il pannolino e la pancia del neonato. Continua a leggere: L’igiene intima dei bambini…
Rigurgito o reflusso esofageo semplice
Una delle preoccupazioni che più assillano i neo genitori è il fenomeno del rigurgito nei neonati, erroneamente confuso con il reflusso gastroesofageo patologico.
Il rigurgito è un fenomeno meccanico che consiste nell’emissione di piccole quantità di latte dopo il pasto in un lattante in buona salute, con una crescita regolare. A volte può essere intenso e frequente, anche a tutti i pasti. È una situazione fisiologica, che interessa il 10-20% dei lattanti nei primi 6-10 mesi di vita.
Il rigurgito nei neonati, in genere si verifica subito dopo la poppata, a volte anche due o tre ore dopo, per immaturità del cardias, la valvola dell’esofago inferiore la cui funzione è proprio quella di impedire la risalita del cibo dallo stomaco all’esofago. Compare di solito dopo il “ruttino” perchè l’espulsione della bolla d’aria che si forma nello stomaco del bambino, può provocare la risalita verso l’alto del latte o altro alimento.
Effettuare esami radiologici prima dei 15 anni triplica il rischio di tumori
Fra gli episodi successi durante il mio lavoro in pronto soccorso, uno fra i tanti che ricordo con più amarezza riguarda una accesa discussione con i genitori di un bambino di 1 anno e mezzo. Il bambino era caduto «di sedere» dallo scivolo. O meglio sul pannolino. I genitori erano corsi subito in ospedale spinti anche da un parente medico e pretendevano che facessi fare una radiografia del bacino al piccolo. Che stava benone, camminava e non accusava nessun disturbo. Ho cercato di spiegare che il rischio di un esame inutile superava i benefici, ma questi forti dell’indicazione del loro parente urlavano inveendo per la mia mancata prescrizione fino ad andarsene sbattendo la porta dicendo che si sarebbero rivolti in un altro ospedale. Questo è chiaramente un estremismo, ma quotidianamente mi trovo a visitare bambini o ragazzini portati dai genitori in seguito a traumi di minima entità. E tutti vogliono la radiografia. Nessuno capisce o vuole capire che le radiazioni fanno male e che soprattutto fare una lastra non toglie il dolore.
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